Passo in avanti per il miglioramento dei servizi ferroviari in Italia e in Europa
Il Consiglio Nazionale ha fatto un passo avanti verso un migliore futuro della ferrovia. Approvando, martedì scorso, a larga maggioranza la mozione “Sviluppare un programma d’offerta 2050 su scala nazionale e internazionale” della Consigliera nazionale Brenda Tuosto, il Parlamento ribadisce l’importanza dei collegamenti sulle lunghe e medie distanze e quindi la priorità delle infrastrutture di valenza nazionale e internazionale.
Fra queste vi è il completamento di AlpTransit sud tra Biasca e Milano, che le scelte tutt’ora valide del Consiglio Federale rimandano a ben oltre il 2050. Proprio qui incalza l’interpellanza appena depositata da Piero Marchesi, e sottoscritta da altri cinque deputati ticinesi, con la richiesta al Consiglio Federale di indicare tempi e modi con cui intende dare seguito alla volontà delle autorità ticinesi e italiane, manifestata recentemente attraverso l’Alleanza sud delle Alpi a favore di AlpTransit, cui aderiscono oltre al Ticino, la Lombardia, il Piemonte e la Liguria.
Per la ProGottardo–Ferrovia d’Europa è questo un ulteriore importante passo sulla strada verso il ripensamento della visione strategica a medio e lungo termine della rete ferroviaria svizzera e della sua gestione. Da un lato il trasporto pubblico, dopo due decenni di crescita, sta ristagnando, come pure e in maniera preoccupante il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia, con il trasporto combinato ad essere diminuito del 9% negli ultimi tre anni. Tra l’altro per carenze nell’affidabilità. Dall’altro lato, le scelte per il futuro, fondate sulla cosiddetta Prospettiva Ferrovia 2050, approvate in precedenza da Governo e Parlamento, favoriscono il livello regionale sulle corte e medie distanze. Ciò va a scapito proprio dei collegamenti internazionali, delle connessioni con l’Europa e di una visione d’insieme dei vettori e dei livelli del trasporto. Si tratta di una manifesta pecca d’impostazione. A farne le spese, è stato, primo fra tutti, il completamento di AlpTransit, irrazionalmente stralciato dai progetti di ampliamento prioritari.
Tuttavia, già il Consigliere Federale Rösti, pressato da due occorrenze essenziali, la bocciatura popolare dei progetti autostradali e il raddoppio dei costi previsti per gli ampliamenti dell’infrastruttura ferroviaria nel programma 2035, ha dato mandato al Politecnico di sviluppare una visione d’insieme che permetta di ridefinire le priorità. Ora anche il Parlamento, passo dopo passo, procede a correggere il tiro. Ridando priorità alle medie e lunghe distanze, ribalta di fatto uno dei concetti fondamentali della Prospettiva Ferrovia 2050 e riporta all’attenzione le disposizioni già contenute nella legge federale sulla ferrovia.
In effetti, il quadro di riferimento generale per le grandi infrastrutture della mobilità, far cui quelle ferroviarie, è profondamente mutato a tutti i livelli, regionale, nazionale e internazionale, non da ultimo per ragioni geopolitiche. Si danno quindi nuove condizioni affinché il dibattito politico possa riprendere e ridisegnare le premesse e le scelte in vista delle decisioni che, al più tardi nel 2027, Governo e Parlamento saranno chiamati a prendere. La pressione da parte ticinese, italiana e verosimilmente anche europea sta in ogni caso aumentando.