"L’Italia è un Paese manifatturiero che esporta via mare: i porti sono infrastrutture strategiche, non possono essere amministrati in modalità provvisoria"
“Il sistema portuale vive in un’emergenza permanente: decisioni rinviate, interventi a singhiozzo, procedure che cambiano da scalo a scalo. Così si bloccano investimenti, occupazione e competitività. Bisogna portare rapidamente rapidamente in approvazione la riforma della governance e ripristinare condizioni di gestione ordinaria nelle Autorità di Sistema Portuale”. Questa la denuncia della segreteria nazionale Fast-Confsal, che elenca punto per punto le criticità che stanno mettendo in ginocchio l’intero sistema. Cosi una nota del sindacato.
Intanto, spiega Fast-Confsal, “bisogna superare lo stallo delle nomine e le situazioni di precarietà. Vertici incompleti, commissariamenti prolungati e Comitati di gestione non pienamente operativi rallentano i bandi, gli appalti e i cantieri. Poi, bisogna intervenire sulle concessioni disomogenee: criteri diversi tra AdSP generano infatti incertezza regolatoria, contenziosi e fuga di capitali verso porti non italiani con regole più chiare. A questo si aggiungono le procedure lente e sovrapposte: gli iter autorizzativi stratificati e le responsabilità non definite allungano i tempi e aumentano i costi. Uno scenario che mette a rischio anche le risorse del PNRR. Senza una catena decisionale stabile e una rendicontazione pubblica degli avanzamenti, molte opere non arriveranno a chiusura nei tempi. A farne le spese, come solitamente accade, sono i lavoratori. Il capitale umano è sotto pressione, i fabbisogni professionali non sono coperti e c’è una grave carenza di percorsi strutturati su sicurezza, formazione e nuove competenze per la transizione green e digitale”.
“Non servono altri annunci – prosegue il sindacato – servono decisioni. Ogni mese perso è un’opera rinviata, un traffico che devia, un posto di lavoro che non nasce. Per questo chiediamo con forza la definizione immediata delle nomine (Presidenti, Segretari generali) e la piena operatività dei Comitati di gestione; l’individuazione di regole concessorie uniformi e trasparenti su tutto il territorio, con linee guida nazionali semplici, applicabili e stabili; la creazione di una task force PNRR Porti con cronoprogrammi pubblici per ogni AdSP, milestone trimestrali e responsabilità chiare; e infine una cabina di regia nazionale a controllo pubblico per coordinare pianificazione, monitoraggio, attrazione investimenti e rappresentanza unitaria all’estero.,
“L’Italia – conclude Fast-Confsal – è un Paese manifatturiero che esporta via mare: i porti sono infrastrutture strategiche, non possono essere amministrati in modalità provvisoria. Noi siamo pronti a collaborare, nel merito e con responsabilità, per chiudere la riforma e rimettere in moto investimenti e lavoro”.