Sampdoria, Andrea Mancini conferma l'indiscrezione di Telenord: "Avevo provato a riportare qui papà Roberto"

Scritto il 27/08/2025
da m. mich.

Era il 6 aprile e dopo la sconfitta al "Picco" con lo Spezia Bobby Gol pensò davvero di provare a salvare la squadra in prima persona: "Ma non era il momento giusto"

"Sogno di fare il direttore sportivo con mio padre allenatore. Finalmente potrei cazziarlo io per una volta. Non so se accadrà, ma se ci riuscirò ci divertiremo insieme. Ci avevo già provato a maggio scorso, ma per tornare alla Sampdoria non era il momento giusto".

Così Andrea Mancini, ds blucerchiato, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui conferma un'indiscrezione clamorosa che Telenord aveva riportato sul proprio sito il 6 aprile scorso, quando nella Samp si erano spalancate le porte della più grave crisi tecnica (e non solo) della sua storia. Ecco cosa scrivemmo circa quattro mesi fa, dopo la sconfitta al "Picco" con lo Spezia, il sottoscritto e il collega Stefano Rissetto:

Per Leonardo Semplici si spalanca la porta dell'esonero. Per salvarsi alla Sampdoria serve un miracolo, per questo il presidente Manfredi ha chiesto a Roberto Mancini di "immolarsi" sull'altare della disperata causa blucerchiata. Oggi Bobby gol era a Genova, dove ha partecipato all'inaugurazione del nuovo negozio del suo hair stylist di fiducia, l'amico Nino Manzillo, in pieno centro, insieme con il figlio Andrea, ex ds blucerchiato. Una toccata e fuga, poi il rientro a Montecarlo, dove risiede. Domani, dopo una notte di riflessione, si farà risentire con Manfredi. Mancio è tentato: da un lato, ovviamente, non vuole rischiare di "sporcare" la sua luminosa carriera di allenatore. Dall'altro è "disperato", da tifoso qual è della Sampdoria, nel vedere la squadra sull'orlo della serie C e dentro di sé coltiva il sogno di poter fare qualcosa per evitare questo disastro sportivo, che nel caso non sarebbe di certo imputabile a lui. Semmai gli andrebbe soltanto detto "grazie" per averci tentato. Nel caso estremo in cui Roberto dovesse imbarcarsi in questa impresa al suo fianco a sovraintendere all'area tecnica nelle ultime partite ci sarebbe Gianni Invernizzi, compagno di tante battaglie, uomo Samp, persona perbene, leale e competente, chissà perché finito ai margini. Ma la situazione non è facile da affrontare, tra ragione e sentimento (6 aprile 2025).

Il resto è cronaca ben nota. Roberto Mancini telefonò al presidente Manfredi per declinare quella proposta ("non era il momento giusto", come ha detto oggi Andrea), ma non rinunciò ad aiutare la Sampdoria suggerendo la soluzione Chicco Evani in panchina (con Attilio Lombardo e Angelo Gregucci) e gli stessi Invernizzi e il figlio Andrea nelle vesti di dirigenti. Il risultato è noto con la salvezza dalla C raggiunta attraverso il play out con la Salernitana.

Ma le dichiarazioni di oggi di Andrea Mancini - che confermano una volta di più la saggezza e anche il talento di questo giovane dirigente, che non si nasconde dietro un dito ammettendo di avere beneficiato inizialmente del sostegno del papà ma di avere poi trovato la sua strada che sta percorrendo con autorevolezza e competenza - aprono la strada un futuro ritorno di Bobby Gol alla Sampdoria, in panchina o nelle vesti di dirigente si vedrà. Ma è ovvio che dovranno cambiare molte cose, a cominciare dalla proprietà e dai programmi. Quindi ogni discorso è prematuro.

Intanto, rivedere il nome - anzi, il doppio cognome Mancini accostato alla Samp - fa sempre piacere.