La squadra di Evani va in vantaggio con Coda e Sibilli. Poi le intemperanze del pubblico di casa costringono Doveri allo stop
La Sampdoria è salva, non giocherà in terza serie e potrà ripartire dalla Serie B verso un futuro si spera più sereno. E' questo il dato principale dell'incredibile notte di Salerno, dove un playout a dir poco contestato in partenza è finito nel modo purtroppo meno onorevole e più prevedibile, con le violente contestazioni del pubblico campano.
Il triste epilogo - Difficile parlare di contenuti tecnici dopo il lancio di oggetti verso il terreno di gioco, che a poco meno di mezz'ora dal termine della gara è stato invaso da petardi, fumogeni e seggiolini. Tutto materiale proveniente dalla Curva Sud, quella dei tifosi salernitani più appassionati, che a lungo avevano contestato la legittimità del playout stesso, mentre stasera hanno chiuso a modo loro un campionato infinito. L'arbitro Doveri di Roma si è trovato costretto a sospendere il match, per difendere l'incolumità dei giocatori, prima per una decina di minuti (richiamando anche le squadre negli spogliatoi), poi in maniera definitiva. Un finale triste per lo sport, ma positivo per i colori blucerchiati.
Partita in controllo - Al momento della sospensione, la Samp stava vincendo 2-0 in modo netto, per effetto dei gol di Massimo Coda al 39' e di Peppe Sibilli al 49'. Due gol arrivati da situazione di calcio da fermo, proprio come all'andata e - come per il gol di Meulensteen a Marassi - a ridosso della pausa. Duelli dominati, raddoppi di marcatura, ripartenze efficaci, diversi tentativi sventati dal portiere avversario Christensen: vantaggio meritato per il Doria, che pure aveva tirato un sospiro di sollievo al momento della chiamata VAR per annullare il gol dell'ex, Gianmarco Ferrari, in grado di segnare poco prima del vantaggio di Coda, anche grazie ad un tocco di mano.
Sollievo, non gioia - La rete di Sibilli in apertura di ripresa indica in modo inequivocabile quale delle due squadre possa davvero salvarsi dall'inferno della C. La Salernitana non sembra in grado di reagire, il Doria sembra poter controllare. Come si sarebbe sviluppata la gara, da lì alla fine, non lo sapremo mai. Le proteste violente prendono la scena, la conclusione indegna serve solo a scrivere la parola fine su una stagione da archiviare, ma non da dimenticare. Per Manfredi e il suo staff, c'è più di una lezione da imparare.
Nel segno del Mancio - Gli "Space Cowboys" di Roberto Mancini (copyright Maurizio Michieli) hanno portato a termine la missione. Chicco Evani, Attilio Lombardo e tutto lo staff hanno salvato la bandiera doriana che stava scivolando in modo inesorabile verso campi sconosciuti, inferni nuovi e vecchi, periferie calcistiche dal ritorno difficile. Non sarà così, grazie al loro cuore e alla loro professionalità. Loro sì, acclamati insieme a Gianni Invernizzi, dagli oltre 1500 tifosi blucerchiati arrivati all'Arechi. Dalla notte di Salerno, qualunque cosa succeda, partirà un nuovo capitolo della storia doriana.