Il tono grave di Salvatore Foti, nella pancia dello stadio "Penzo" di Venezia, riassume bene la gravità del momento della Sampdoria, uscita sconfitta anche in Laguna e ormai stabile fanalino di coda del campionato di Serie B. Il tecnico in pectore si presenta ai microfoni complice un'indisposizione dell'allenatore "titolare", Angelo Gregucci: "Prima di parlare della partita devo dire che la responsabilità è mia, nostra a livello di staff. Se una squadra si presenta in queste condizioni mentali nel primo tempo, con la paura di subire la partita, la responsabilità è nostra. Il secondo tempo fino al 30º è stato fatto bene, abbiamo fatto il due a uno, abbiamo avuto due tre palle gol per pareggiare la partita. Ma quello che abbiamo visto nel primo tempo è un qualcosa che fa male al cuore, quindi è difficile per me adesso commentare l'ennesima sconfitta, la seconda consecutiva per noi da quando siamo arrivati. Quattro partite e due punti non sono accettabili. Bisogna riorganizzare tante cose. Sicuramente la sosta ci servirà per lavorare, e pure tanto".
Senza benzina - Foti si sofferma poi sulla condizione dei suoi giocatori, come già aveva fatto Gregucci dopo la brutta sconfitta interna con il Mantova, quando aveva parlato di calciatori "alla canna del gas". Il tecnico siciliano ribadisce il concetto: "Dal punto di vista fisico, il divario che si è visto nel primo tempo è emblematico. Poi i giocatori hanno mostrato orgoglio nel secondo tempo, nei primi 25-30 minuti, e di questo va dato atto. È anche vero che quando devi vincerle, le partite le devi vincere. Quella di Empoli era una partita da vincere, quella col Mantova è una partita che devi mai perdere. Oggi il Venezia è statio superiore a noi. Lo si può mettere in preventivo perché è una squadra che lotterà per vincere il campionato. Questo è quello che voglio dire alla gente: sicuramente lavoreremo e pure tanto per cercare di cambiare rotta".
