Sampdoria, Donati: "Stiamo lavorando bene, a Bolzano gara tosta"

Scritto il 30/08/2025
da M.C.

La linea è chiara: niente sbalzi d’umore e massima concentrazione. Massimo Donati, alla vigilia della trasferta allo stadio Druso di Bolzano contro il Sudtirol, difende la prova della Sampdoria e prepara una gara «tignosa» contro una squadra fisica e organizzata.

Prestazione – «Siamo all’inizio e sappiamo il percorso. Dispiace per la sconfitta, anche per come è arrivata: i numeri dicono che abbiamo difeso bene, il Modena non ha avuto corner né tiri in porta. Offensivamente potevamo fare meglio, ma qualcosa nel primo tempo c’è stato per poter andare avanti».

Gerarchie – Nessun titolare né riserva per principio: «Per me sono tutti importanti. Coubis è un giovane bravo e sarà importante come gli altri. Conta chi gioca trenta partite, così come è importante chi ne gioca tre».

Avversario – Il Sudtirol di Fabrizio Castori ha perso una sola volta in casa da quando il tecnico è arrivato: «Partita molto difficile, squadra tignosa, forte nelle seconde palle, corre in avanti, fisica. Campo difficile, lo sappiamo».

Mercato – Tra entrate e uscite, equilibrio e pragmatismo: «Giocare col mercato aperto non è ideale, ma vale per tutti. Anche loro hanno ceduto un giocatore e non stanno lì a lamentarsi. Si prepara la partita con chi c’è. Tra due settimane la situazione sarà più lineare».

Organico – «Siamo in tanti: se ci sarà qualche aggiustamento in entrata, servirà anche in uscita, altrimenti si diventa troppi. Se restano tutti, andiamo avanti così: la società lavora. Eventuali innesti? Uno o due, non di più».

Giocatori – Focus sui singoli: «Narro è un esterno mancino, è cresciuto molto, non è ancora completamente assimilato al nostro campionato ma ha molta voglia di fare. Pafundi è arrivato da pochissimi giorni, deve ancora entrare nei meccanismi. Cuni, nonostante l’altezza, ama attaccare la profondità: è imponente, ma deve crescere in zona gol perché per un attaccante i numeri contano».

Obiettivo – Ripartire subito senza isterie: «Niente alti e bassi. Si lavora sul campo sapendo cosa c’è da fare».