Nella Giornata mondiale dell’infermiere, l’Ordine professionale celebra la categoria e rilancia su formazione, sicurezza e riconoscimento
Più di 14.000 professionisti, di cui oltre 8.000 nella sola provincia di Genova, ogni giorno garantiscono assistenza e cura ai cittadini liguri. In occasione della Giornata mondiale dell’infermiere, il capoluogo ligure ha ospitato una serie di iniziative simboliche e informative per sottolineare il ruolo sempre più centrale degli infermieri nel sistema sanitario e richiamare l’attenzione su carenze strutturali, nuove responsabilità e prospettive future della professione.
Celebrazioni pubbliche – In piazza De Ferrari, al centro della città, è stato allestito per tutta la giornata un gazebo informativo con materiali utili e un QR code per orientare i giovani interessati al percorso universitario infermieristico. Lo schermo del palazzo istituzionale è stato illuminato per onorare la ricorrenza che, come ricordato da Vittoria De Astis, vicepresidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Genova, “riguarda milioni di professionisti in tutto il mondo”.
Carenze e criticità – La giornata è stata anche l’occasione per fare il punto su un settore in sofferenza, segnato dalla carenza di personale e dal calo delle iscrizioni ai corsi universitari. “È diminuito l’appeal della professione – ha spiegato De Astis – e questo momento di difficoltà lo sentiamo in modo particolare”. Tra i nodi principali, anche la questione delle aggressioni ai danni del personale sanitario, sempre più frequenti nei pronto soccorso. “Oggi c’è una legge che riconosce la violenza contro gli operatori come reato. Ma serve anche educazione della cittadinanza”, ha aggiunto.
Formazione e opportunità – Accanto alle criticità, non mancano le prospettive di crescita professionale. Una delle novità più rilevanti riguarda l’introduzione delle lauree magistrali cliniche, che permetteranno agli infermieri di specializzarsi ulteriormente, con percorsi mirati nei settori dell’emergenza, dell’assistenza pediatrica e della sanità territoriale. “È un’opportunità fondamentale, soprattutto per rispondere ai bisogni delle aree interne dove i servizi sanitari sono meno accessibili”, ha sottolineato De Astis.
Ruolo territoriale – L’assessore regionale alla Sanità Massimo Nicolò ha fatto il punto sulle politiche di rafforzamento del sistema sanitario ligure, citando le recenti assunzioni presso il Policlinico San Martino e il continuo scorrimento delle graduatorie esistenti. “Le risorse ci sono e continueremo ad assumere infermieri”, ha dichiarato. Un’attenzione particolare è riservata alla costruzione delle Case di Comunità, che dovranno essere operative entro il 2026. “Saranno strutture fondamentali per l’assistenza di prossimità. Le stiamo attrezzando con medici, specialisti e infermieri”, ha precisato Nicolò.
Innovazione nei servizi – In alcune aree della regione è stata avviata l’attività dell’auto infermieristica, inizialmente in forma sperimentale e ora stabilmente operativa accanto alle automediche. Il nuovo servizio rappresenta un’ulteriore risposta all’esigenza di una sanità più vicina ai cittadini, anche nei territori meno serviti. “Un ottimo risultato per migliorare l’assistenza nei contesti più isolati”, ha commentato l’assessore.