Liguria: Calderoli e Bucci firmano pre-intesa su autonomia. Soddisfazione del centrodestra, critiche dall'opposizione

Scritto il 19/11/2025
da Redazione

Rixi: "Passaggio storico, svolta attesa da decenni". Sanna: "Rischiamo di trovarci con meno risorse". Candia: "Una sciagura"

Il ministro delle Autonomie Roberto Calderoli e il presidente della Regione Liguria Marco Bucci hanno firmato a Genova la pre-intesa sull’Autonomia differenziata relativa a quattro ambiti: Protezione civile, professioni, previdenza complementare e integrativa, e coordinamento della finanza pubblica in ambito sanitario. L’accordo preliminare, siglato nella sede regionale di piazza De Ferrari, impegna Governo e Regione a chiudere i negoziati già avviati, con l’obiettivo di arrivare all’intesa definitiva.


Per Bucci si tratta di “un giorno importante per la Liguria”, una dimostrazione di fiducia reciproca con il Governo. Il governatore ha spiegato che l’autonomia non significa divergere dalla linea nazionale, ma “agire in modo operativo con alcune differenze”, per rispondere meglio alle esigenze del territorio. Tra i vantaggi indicati: la possibilità di dichiarare più rapidamente lo stato di emergenza in caso di calamità, la regolamentazione di professioni specifiche come quelle del mare e delle infrastrutture, nuovi strumenti di previdenza integrativa per i giovani e l’integrazione del fondo sanitario regionale. Bucci ha inoltre annunciato l’intenzione di estendere l’autonomia anche a blue economy e infrastrutture.


Calderoli ha sottolineato che il principale beneficio dell’autonomia sarà “l’efficientamento del sistema a parità di risorse, o con ulteriori fondi se necessario”, assicurando un uso più efficace delle risorse pubbliche. Il ministro punta a chiudere le intese con le Regioni entro la fine della legislatura, nella primavera 2027, con la definizione dei Lep. Per la Protezione civile, ha ricordato, è stato necessario un lungo confronto con otto ministeri, e sono già previsti fondi aggiuntivi per consentire alle Regioni di attivare immediatamente lo stato d’emergenza.


Soddisfazione anche dalla Lega. Il viceministro Edoardo Rixi parla di “passaggio storico” e di una “svolta che Regioni e Paese aspettavano”, sottolineando come l’autonomia rappresenti uno strumento di modernizzazione, responsabilità e trasparenza amministrativa. I consiglieri regionali leghisti definiscono la pre-intesa “un passo avanti concreto” e respingono le critiche della sinistra, accusata di “denigrare” un percorso previsto dalla Costituzione.


Netto invece il dissenso delle opposizioni. Per Armando Sanna (Pd), la Liguria è la regione del Nord che più necessita del sostegno statale e rischia di trovarsi con meno risorse proprio mentre si aggravano le criticità della sanità e del trasporto pubblico. Sanna critica la scelta di Bucci, giudicandola più comunicativa che sostanziale, e invita a chiedere allo Stato investimenti per infrastrutture, scuola e difesa del suolo. Dura anche Selena Candia (Avs), secondo cui l’autonomia differenziata rappresenta “una sciagura” che potrebbe far perdere alla Liguria “milioni di finanziamenti statali ogni anno”, penalizzando una regione che presenta fragilità simili a quelle del Centro-Sud.