Il tema delle aggressioni social: "Doppio standard della sinistra sugli insulti alle donne", "Fenomeno da affrontare fin dall'infanzia"
Faccia faccia a Telenord tra le capogruppo consiliari a Palazzo Tursi di FdI Alessandra Bianchi e del Pd Martina Caputo, con Simone Galdi nel ruolo di moderatore. Nel corso del dibattito, le due esponenti politiche si sono confrontate su tre grandi temi: sicurezza urbana, violenza di genere e politiche sportive del Comune di Genova.
Sicurezza urbana e centro storico - Bianchi ha ricordato che Fratelli d’Italia ha chiesto il Consiglio comunale monotematico sulla sicurezza, denunciando un peggioramento della situazione nel centro storico, tra spaccio, degrado e aggressioni, e accusando la giunta guidata da Silvia Salis e l’assessore alla sicurezza Viscogliosi di inazione e scarsa concretezza.
FdI proponeva l’istituzione di una cabina di regia comunale, con rappresentanti di maggioranza e opposizione, per coordinare le politiche con comitati e istituzioni, ma – ha lamentato Bianchi – «la maggioranza ha bocciato la proposta preferendo un documento pieno di buone intenzioni ma senza attuazione concreta».
Caputo ha respinto le accuse, ricordando che tutti i gruppi, compresa la minoranza, hanno firmato l’ordine del giorno del Pd, che affronta la sicurezza in modo integrato, includendo temi sociali, disuguaglianze e lavoro di prossimità.
Ha negato un aumento della criminalità, spiegando che «non ci sono dati che segnalino un picco», e ha rivendicato il lavoro già avviato nei municipi e la collaborazione con Questura e Prefettura. Per la consigliera dem, «non basta più polizia, serve affrontare le radici sociali dell’insicurezza».
Bianchi ha ribattuto accusando il centrosinistra di «depotenziare la polizia locale» e di aver «abbandonato la sperimentazione del taser», mentre «il governo Meloni ha rafforzato gli organici delle forze dell’ordine». Ha insistito sulla necessità di «azioni immediate, non slogan».
Violenza di genere e linguaggio d’odio - Il secondo tema ha preso spunto dall’intervento della sindaca Salis in Consiglio comunale, che aveva denunciato gli insulti ricevuti sui social.
Caputo ha parlato della necessità di agire sul piano culturale e dell’educazione, citando l’esperienza di progetti scolastici sul rispetto e criticando il ddl Valditara per non affrontare «le radici culturali della violenza».
Ha ricordato che «la repressione serve, ma non basta: bisogna lavorare sull’educazione e sulla parità fin dall’infanzia».
Bianchi ha condannato ogni forma di violenza, ma ha accusato il centrosinistra di doppi standard: «ci si indigna se viene insultata una donna di sinistra, ma si tace quando le offese colpiscono le donne di destra».
Ha citato episodi personali in Sala Rossa e criticato la mancata reazione del Pd. Per Bianchi, la coerenza «deve valere per tutti, al di là del colore politico».
Caputo ha replicato sottolineando che «la violenza di genere è un fenomeno specifico, con radici culturali profonde, che va trattato separatamente dalla generica aggressività sui social».
Sport e gestione del Palasport - Nel finale, il confronto si è acceso sull’impiantistica sportiva cittadina.
Bianchi, ex assessora allo sport, ha criticato la giunta Salis per non aver utilizzato il Palasport per la partita Italia–Spagna di calcio a 5, disputata invece a Campo Ligure, e per non aver investito risorse nuove sul settore.
«Abbiamo lasciato un’arena funzionante e piena di eventi, ma oggi è chiusa e dimenticata», ha detto, citando progetti e investimenti del centrodestra con fondi Pnrr.
Caputo ha replicato duramente, definendo l’operazione Palasport «poco trasparente e sotto la lente della Corte dei Conti», aperta «in mezzo a un cantiere e senza piano economico-finanziario».
Secondo la consigliera Pd, la nuova amministrazione «sta cercando di rimediare a scelte avventate» e di garantire «una gestione sostenibile».
Bianchi ha difeso l’operato della giunta precedente, ricordando «eventi internazionali di ginnastica, scherma e basket» ospitati nell’arena e sostenendo che «lo sport è anche un antidoto alla violenza e al disagio sociale».
