Traverso: "Stiamo parlando non solo di gestione rifiuti ma di un impianto industriale che opera all’interno di un tessuto urbano densamente abitato"
Dopo mesi di segnalazioni e appelli rimasti inascoltati, arriva un primo segnale di apertura istituzionale sul grave problema igienico-sanitario che coinvolge la Caserma Nino Bixio della Polizia di Stato, situata a Bolzaneto, accanto all’impianto industriale di smaltimento rifiuti AMIU. Il SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) ha annunciato con soddisfazione la convocazione di una riunione ufficiale, fissata per giovedì 10 luglio 2025 alle ore 10 presso il VI Reparto Mobile di Bolzaneto, ai sensi dell’art. 50 del D.Lgs. 81/08 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il segretario genovese del SIAP, Roberto Traverso, sottolinea l’importanza di questo passo, reso possibile grazie alla sensibilità e al senso di responsabilità dimostrati dal dirigente del Reparto Mobile, che ha accolto le richieste del personale e ha deciso di affrontare la situazione nell’ambito delle sue competenze. Tuttavia, aggiunge Traverso, "la gravità della situazione va ben oltre i limiti del Reparto Mobile".
Una situazione al limite della sopportazione - Puzza persistente, miasmi, mosche e condizioni ambientali intollerabili: è questo il contesto in cui sono costretti a lavorare ogni giorno poliziotti e cittadini residenti nella zona. Il SIAP denuncia il silenzio inaccettabile da parte della Questura di Genova, del Reparto Prevenzione Crimine Liguria e soprattutto dell’ASL3, formalmente coinvolta ma finora del tutto assente nel confronto pubblico. Il sindacato respinge ogni tentativo di ridurre il problema a una mera questione interna dell’AMIU. “Non stiamo parlando solo di gestione rifiuti – afferma Traverso – ma di un impianto industriale che opera all’interno di un tessuto urbano densamente abitato, esponendo lavoratori della polizia e cittadini a rischi sanitari non adeguatamente valutati”.
Le richieste: chiarezza, documenti e responsabilità - Il SIAP chiede trasparenza: vuole conoscere nel dettaglio le attività svolte all’interno dell’impianto, accedere alla documentazione tecnica e sanitaria, verificare se le lavorazioni siano compatibili con la presenza di persone che vivono e lavorano nell’area.
“Non accetteremo rassicurazioni vaghe”, dichiara Traverso. “Servono dati concreti, certificazioni e un vero coinvolgimento delle autorità sanitarie. La salute dei poliziotti, dei lavoratori AMIU e dei residenti deve essere una priorità, non un tema da insabbiare”.
Una battaglia di civiltà - La mobilitazione del SIAP è condivisa anche dal Comitato “Non Solo Borgo”, in una battaglia che non mira a contrapporre categorie di lavoratori, ma a garantire diritti e condizioni di vita dignitose a tutti. Il sindacato lo ribadisce con forza: “Non è una lotta contro qualcuno, ma per la salute pubblica”. Il 10 luglio rappresenterà un momento decisivo. Al tavolo convocato dal VI Reparto Mobile, il SIAP si aspetta risposte chiare, impegni precisi e soprattutto la fine del silenzio da parte delle istituzioni finora assenti. L’appello è rivolto in particolare all’ASL3, alla Questura e all’AMIU, affinché si assumano finalmente le proprie responsabilità.