Amt ha attivato la procedura di composizione negoziata della crisi, che sospende per legge l’obbligo di ricapitalizzazione per sei mesi prorogabili
Durante la commissione consiliare a Palazzo Tursi, il presidente di Amt Federico Berruti ha illustrato nel dettaglio la situazione finanziaria dell’azienda, parlando apertamente di una crisi strutturale e non recente. Al 31 agosto 2025 il debito aveva raggiunto i 57 milioni, con un buco stimato di 42 milioni da qui a marzo 2026. Le difficoltà, ha spiegato Berruti, non nascono con il nuovo CdA ma derivano da scelte passate, tra cui una sopravvalutazione delle entrate da sanzioni, stimate al 37,5% di incasso a fronte di uno storico reale del 3,5%. A fine 2025 il patrimonio netto sarà negativo per circa 90 milioni.
Amt ha attivato la procedura di composizione negoziata della crisi, che sospende per legge l’obbligo di ricapitalizzazione per sei mesi prorogabili. Il prossimo passo sarà la nomina dell’esperto, che consentirà anche di richiedere al tribunale misure protettive contro le azioni dei creditori. Secondo Berruti, la liquidazione è stata evitata grazie a una scelta responsabile, ma per rendere sostenibile l’azienda serve un intervento strutturale.
Il piano di risanamento, in fase di definizione, prevede due linee d’azione principali: un aumento delle compensazioni pubbliche da contratto di servizio per circa 50 milioni l’anno, e un incremento dei ricavi tariffari pari a circa 10 milioni, da ottenere attraverso un ritocco selettivo delle tariffe. Saranno mantenute le agevolazioni già sperimentate e i rincari verranno calibrati per pesare il meno possibile sull’utenza.
Il vicesindaco e assessore al Bilancio Alessandro Terrile ha confermato che il Comune intende mantenere la proprietà pubblica dell’azienda, pur ammettendo che i problemi di bilancio erano stati segnalati già a marzo 2025 e che il bilancio 2024 non è mai stato approvato. La nuova politica tariffaria, ha spiegato Terrile, ha prodotto effetti negativi e sarà rivista. Alcuni correttivi scatteranno entro fine anno, altri da gennaio, per consentire ai cittadini di adattarsi gradualmente.
Il nuovo piano economico-finanziario sarà adottato nei prossimi giorni e discusso con soci, lavoratori e sindacati, con l’obiettivo di tutelare i dipendenti e garantire la continuità del servizio pubblico.
