La Cgil chiede il rinnovo immediato dei contratti scaduti, l’adeguamento delle pensioni all’inflazione e politiche strutturali contro la povertà
La Cgil Liguria parteciperà numerosa alla manifestazione nazionale “Democrazia al lavoro”, organizzata per sabato 25 ottobre a Roma. Dalla regione partiranno due treni speciali, con a bordo circa un migliaio di partecipanti, diretti nella capitale per protestare contro una legge di bilancio che – secondo il sindacato – “non dà risposte su salari e pensioni, non stanzia risorse per scuola e sanità e ignora i 6 milioni di persone che vivono in povertà assoluta”.
“Gli ultimi dati sulla povertà relativa, che riguarda anche chi lavora ma resta povero per via di bassi salari e alta precarietà, mostrano in Liguria un aumento dal 5,7% del 2023 al 7,3% del 2024, sopra la media del Nord-Ovest (6,6%) – spiega Maurizio Calà, segretario generale della Cgil Liguria –. Se aggiungiamo il lavoro sommerso, che coinvolge almeno 65 mila persone nella regione, è chiaro che serve un cambio di rotta non più rinviabile”.
La Cgil chiede il rinnovo immediato dei contratti scaduti, pubblici e privati, l’adeguamento delle pensioni all’inflazione e politiche strutturali contro la povertà. “Investire sul riarmo invece che su sanità, scuola, non autosufficienza e politiche abitative – aggiunge Calà – impoverisce il Paese e tradisce la volontà di milioni di cittadini contrari alla guerra e alla risoluzione dei conflitti con le armi”.
Secondo la Cgil, le risorse per intervenire “ci sono”, ma manca la volontà politica di redistribuirle: “Bisogna prenderle dove sono – dalle grandi ricchezze e dall’evasione fiscale – e dire basta a flat tax e condoni. Mentre il Governo fa finta di colpire le banche, l’aumento dei prezzi ha portato oltre 20 miliardi di euro in più alle casse pubbliche. Ma restituire ai cittadini solo tre euro al mese con il taglio dell’Irpef non è una grande regalia, è una presa in giro”.
