La Spezia: Marina israeliana attesa a Seafuture, proteste e appelli per la revoca del patrocinio

Scritto il 13/08/2025
da R.S.

Appello al governo al presidente Bucci e ai Comuni del Golfo dei Poeti: La Spezia, Lerici, Sarzana, Portovenere

La partecipazione della Marina militare israeliana alla prossima edizione di Seafuture, in programma a fine settembre nel porto militare di La Spezia, ha acceso forti polemiche e mobilitazioni nel mondo pacifista. A rivelare la notizia è stato Il Fatto Quotidiano, anticipando che la presenza di Tel Aviv alla manifestazione – insieme a una seconda delegazione politico-militare israeliana incaricata della negoziazione di armamenti – ha spinto numerose realtà locali a chiedere il ritiro del patrocinio istituzionale.

Nata nel 2009 con l’intento di promuovere la Blue economy e l’innovazione ecosostenibile in ambito navale, Seafuture ha nel tempo assunto una forte connotazione militare. L’edizione di quest’anno ospiterà oltre 40 delegazioni asiatiche, 20 africane e una decina sudamericane. Tra i Paesi presenti anche Arabia Saudita, Egitto, Marocco e Turkmenistan, realtà già nel mirino delle organizzazioni umanitarie per le gravi violazioni dei diritti umani.

A farsi portavoce delle proteste è la rete Pace e Disarmo, che ha inviato un appello ai ministeri della Difesa, Infrastrutture ed Economia, al governatore ligure Marco Bucci e ai Comuni del Golfo dei Poeti – La Spezia, Lerici, Sarzana, Portovenere – per chiedere di revocare ogni sostegno ufficiale alla manifestazione. "Non è accettabile – denunciano – patrocinare un evento che ospita rappresentanti di eserciti coinvolti in crimini di guerra, come quelli attribuiti a Israele nella Striscia di Gaza dopo il 7 ottobre 2023".

Tra i firmatari dell’appello figurano una trentina di associazioni, tra cui Arci, Acli, Cgil, Anpi, Caritas ed Emergency. Nel frattempo, una mozione di boicottaggio contro il governo israeliano è stata presentata anche in consiglio comunale a La Spezia.

In parallelo, la rete Restiamo Umani – Riconvertiamo Seafuture ha annunciato per sabato 27 settembre una mobilitazione nazionale proprio a La Spezia, due giorni prima dell’apertura ufficiale dell’evento. Obiettivo: riportare la fiera ai suoi intenti originari, legati alla sostenibilità ambientale e non all’industria bellica.

Sul fronte politico, anche esponenti del Partito Democratico hanno espresso posizioni critiche. "Siamo per la revoca del patrocinio, a maggior ragione se viene confermato l’invito alla Marina israeliana", affermano i gruppi Pd regionale e comunale. Il segretario genovese del partito, Simone D’Angelo, è ancora più diretto: "In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, con il popolo palestinese vittima di un genocidio, è doveroso prendere una posizione netta contro chi alimenta guerre e massacri".