"Ridurre una donna alla sua immagine, al suo aspetto fisico, non è solo sessismo, è una strategia vecchia, offensiva e stanca"
"Non basta rifarsi il trucco con una persona di bell’aspetto". Questa frase, pronunciata dal Ministro Antonio Tajani e rivolta in modo allusivo a Silvia Salis, ha suscitato la reazione di Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo PD alla Camera e componente della Commissione Femminicidi, che condanna apertamente le parole del ministro e più in generale l’atteggiamento sessista di una certa destra politica.
“Ridurre una donna alla sua immagine, al suo aspetto fisico, non è solo sessismo,” dichiara Ghio, “è una strategia vecchia, offensiva e stanca per delegittimare le competenze e l’impegno politico delle donne”. Un attacco che, secondo la deputata democratica, si inserisce in un quadro culturale ampio e purtroppo ancora molto radicato, dove ogni volta che una donna emerge in politica, torna a riaffacciarsi un linguaggio che sminuisce, ridicolizza o svia l’attenzione dal merito.
Le dichiarazioni di Tajani arrivano dopo quelle di Gasparri e di altri esponenti del centrodestra, in un crescendo che Ghio definisce “inqualificabile e inaccettabile”. L’uso dell’aspetto fisico come strumento per screditare è, secondo la deputata, la prova della debolezza e dell’impreparazione di chi non sa rispondere nel merito alle scelte politiche.
Secondo la Ghio, proprio la figura della Salis emerge in positivo in questo contesto desolante: “Spicca la sua forza e la sua competenza rispetto all'inconsistenza sessista e dettata dalla paura di questa destra”.
Infine, un richiamo alle responsabilità istituzionali: “Da un ministro della Repubblica ci si aspetterebbe ben altro”, conclude Ghio. Un monito che è anche un appello alla politica tutta affinché torni a un confronto basato su idee e contenuti, e non su stereotipi stanchi e offensivi.
Silvia Cavanna, candidata di Possibile nella lista Pd - "Ancora una volta esponenti di spicco della destra italiana scelgono di attaccare una candidata riducendola al suo aspetto fisico. Loro parlano di trucco e bell’aspetto. Io, invece, voglio una politica che riconosca la forza delle persone nei loro percorsi, nelle loro competenze, nella loro capacità di immaginare un futuro più giusto - incalza Silvia Cavanna, candidata di Possibile nella lista Pd -. Voglio una Genova inclusiva; che non abbia confini di genere, di classe e di provenienza. Penso che sia sempre più attuale e necessaria la nostra proposta di un osservatorio permanente su parità, violenza e discriminazioni di genere e omolesbobitransfobiche , così come promuovere percorsi di educazione sessuo-affettiva e investire sulla formazione del personale comunale. E vorrei anche che le istituzioni dessero il buon esempio. Quello di Tajani non è un semplice scivolone, né una battuta infelice. È un modo di pensare, un riflesso di quel patriarcato che continua a considerare le donne in politica come presenze accessorie, da valutare in base a criteri estetici piuttosto che in base a competenze, idee, visione".
Katia Piccardo, vicecapogruppo Pd in Regione - "Mette grande amarezza che, dopo le becere sparate di Gasparri, anche Tajani non trovi alcun argomento per confrontarsi con la nostra candidata Sindaca che non scenda nello squallore. Da un Ministro della Repubblica, evidentemente erroneamente, ci saremmo aspettati un livello ben diverso. Ancora una volta sessismo e oggettivizzazione della donna da parte della destra che non riesce a provare a prendere in considerazione capacità, tenacia e schiena dritta o cerca di celarle dietro a stereotipi logori e privi di senso. Avanti @silviasalis con la forza delle tue idee, delle nostre proposte, della grande squadra di candidate e candidati al tuo fianco! Indubbiamente ti attaccano su bassi argomenti, ma quello che li spaventa per davvero sono la determinazione e la competenza con cui andremo a riprenderci questa Città!" Così Katia Piccardo, vicecapogruppo Pd in Regione.