Riforma sanitaria approvata, botta e risposta Orlando-Bucci: "Mossa destinata al fallimento", "Ora c'è la cornice normativa per procedere"

Scritto il 10/12/2025
da Carlotta Nicoletti

"Noi non vogliamo essere in alcun modo complici di questa “porcheria"", "Contiamo di completare tutto entro un mese o un mese e mezzo"

Botta e risposta tra Andrea Orlando e Marco Bucci sulla riforma della sanità, approvata dal consiglio regionale con i soli voti della maggioranza e la minoranza uscita dall'aula.

Il contenuto della riforma -  Via libera del Consiglio regionale della Liguria alla nascita dell'Azienda Tutela Salute Liguria (ATS Liguria), un'azienda regionale sociosanitaria unica su tutto il territorio ligure che dal primo gennaio 2026 ricomprenderà tutte le attuali cinque aziende sociosanitarie locali. È la principale novità prevista dalla riforma della sanità approvata all'unanimità dall'assemblea con il voto dell'intero centrodestra dopo che l'intero centrosinistra e il M5S hanno abbandonato i lavori dell'aula in polemica con la mancata audizione dei sindacati dei lavoratori sanitari aderenti alla manifestazione di protesta indetta da Cgil, Cisl e Uil.
    ATS sarà guidata da un direttore generale che sarà coadiuvato da un direttore sanitario, un direttore amministrativo e da un direttore sociosanitario. All'interno di ATS Liguria viene istituita un'area che dovrà centralizzare i servizi amministrativi (Liguria Salute), le procedure di reclutamento del personale, gli acquisti unificati, la gestione unitaria della logistica e dei magazzini, il coordinamento dei laboratori e della diagnostica per immagini. Ciascuna delle cinque vecchie Asl sarà retta da un direttore di area, che risponderà al direttore generale dell'azienda unica.
    Dal primo gennaio 2026 viene creata una struttura ospedaliera metropolitana, denominata IRCCS Azienda ospedaliera Metropolitana (AOM) costituita da IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Ospedali Galliera, Villa Scassi ed Erzelli. I rapporti con l'Ente ospedaliero Galliera, che è dotato di personalità giuridica pubblica e autonomia organizzativa, gestionale, patrimoniale e contabile, saranno disciplinati da una apposita convenzione.

Forte contrapposizione - Muro contro muro in Consiglio regionale sulla riforma della sanità ligure approvata dal centrodestra con l'uscita dall'aula del centrosinistra e del M5S in polemica con la mancata audizione dei sindacati dei lavoratori sanitari presenti alla manifestazione di protesta indetta da Cgil, Cisl e Uil.
    "Il percorso dello sfascia-sanità è iniziato male ed è finito peggio - dichiarano la capogruppo regionale di Avs Selena Candia e il consigliere regionale di Avs Jan Casella -. Prima si è scritta una legge fondamentale senza ascoltare i territori, i lavoratori, gli utenti e i comitati, poi si è votato senza accettare il minimo confronto con gli operatori della sanità che hanno manifestato durante il Consiglio regionale".
     "La situazione è diventata insostenibile - sostiene il capogruppo della Lista Orlando Presidente Gianni Pastorino - In queste settimane abbiamo provato in tutti i modi a portare contributi seri, ma di fronte a un atteggiamento della maggioranza che oggi ha scelto di non ascoltare nemmeno la presenza dei lavoratori, siamo arrivati al punto di rottura. Perciò, come opposizione, abbiamo abbandonato l'aula".
    "Denunciamo la miopia del centrodestra e del presidente del Consiglio regionale - dichiara il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Stefano Giordano - che ha rifiutato di ascoltare in audizione i lavoratori della sanità, i primi a essere pesantemente colpiti dalla riforma Bucci. Siamo davanti a una pagina tra le più buie di questa legislatura, forse di tutte le legislature liguri".
    "Una riforma che creerà diseguaglianze e farà tornare indietro la sanità", la definiscono il segretario del Pd Liguria e la responsabile Sanità del Pd Liguria, Davide Natale e Katia Piccardo.
    "I gruppi di maggioranza condannano con forza il comportamento irresponsabile e strumentale delle opposizioni durante la discussione sulla riforma della sanità - replicano i gruppi di maggioranza in Regione di Fratelli d'Italia, Vince Liguria, Lega, Forza Italia e Orgoglio Liguria in una nota congiunta -. I sindacati erano già stati ascoltati nelle opportune sedi e hanno già avuto ampie garanzie da parte del presidente della Giunta di proseguire il confronto: la richiesta delle minoranze di sospendere la seduta per 'audire' nuovamente i manifestanti è stata solo un pretesto per tentare di bloccare i lavori dell'aula".
    "L'occupazione dell'aula da parte delle opposizioni, unita al continuo disturbo di uno sparuto gruppetto di iscritti alla Cgil, che avrebbe dovuto limitarsi ad assistere, ha raggiunto limiti inaccettabili, - proseguono - con l'obiettivo evidente di intimidire e impedire il regolare svolgimento dei lavori dell'assemblea regionale. Sono poi irricevibili le gravi accuse di 'fascismo' rivolte al presidente e alla maggioranza da esponenti della minoranza politica e sindacale, che con il loro comportamento dimostrano il massimo disprezzo per le istituzioni democratiche"

Orlando - Attacca l'esponente dem Andrea Orlando: "L'ultimo giorno chiarisce bene il senso di questa riforma: la volontà di non ascoltare i lavoratori e i loro rappresentanti, che semplicemente chiedevano un ulteriore momento di riflessione. Questo è esattamente lo spirito della riforma, fatta esclusivamente per le burocrazie, per il Ministero dell’Economia e delle Finanze e per la sanità privata. Non porterà alcun beneficio ai cittadini, sarà un sacrificio per i territori più marginali e minerà il ruolo dei sindaci.

Non costruirà una sanità territoriale, né investirà un euro in più in ricerca, lavoro o produttività dei servizi. Con un atto che può sembrare marginale, ma non lo è, si è voluto imporre una decisione con una forza enorme, ignorando l’interesse dei cittadini e dei lavoratori.

Noi non vogliamo confonderci minimamente. Con questo atto abbiamo cercato di dare il nostro contributo per limitare i danni, ma dobbiamo prendere atto che non possono essere limitati. Nelle prossime settimane spiegheremo le nostre proposte. La strada che avremmo dovuto percorrere e che percorreremo in futuro è chiara: questa riforma non andrà lontano perché è fatta contro i lavoratori e contro i malati.

È una riforma destinata al fallimento, genererà disordine e caos a causa dell’improvvisazione. Basta leggere la legge: contiene strafalcioni e refusi. A pagare saranno tutti. La sanità ligure, già in condizioni critiche, subirà uno shock che rischia di provocare un ulteriore allontanamento di competenze e di lavoratori, con conseguenze potenzialmente fatali.

Noi non vogliamo essere in alcun modo associati o complici di questa “porcheria”, di chi si illude di fare una riforma della sanità mentre, in realtà, la sta sfasciando".

Bucci - A stretto giro la replica del presidente della Regione Marco Bucci: "Poiché non era possibile fare una legge separata attraverso le varie commissioni, abbiamo deciso di procedere in questo modo. Lo scopo era consentire al Senato di stanziare le risorse finanziarie necessarie per gli stipendi di dicembre. Gli anticipi alla Regione ancora non ci sono: i fondi del governo non sono arrivati, ma noi li anticipiamo e questo va bene.

Per fare ciò era necessaria una legge regionale: ho provato a farlo senza legge regionale, ma era impossibile. Questo spiega l’emendamento in questione.

Alcuni emendamenti approvati riguardavano la riforma: avevo preparato un discorso di ringraziamento a maggioranza e minoranza per aver partecipato, ma non ho avuto l’opportunità di farlo, il che mi dispiace. Abbiamo avuto numerosi incontri con i sindacati; il presidente ha chiarito che il consiglio non si interrompe per incontri con rappresentanze esterne, ma questi si svolgono sempre al termine del consiglio. La proposta di fare un incontro alla fine del consiglio non è stata accettata, e purtroppo la minoranza non ha contribuito a sistemare la situazione. Spero che simili episodi non si ripetano, perché non lasciano un ricordo positivo.

Mi sono stupito di quanto sono rimasto calmo, un passo avanti per me. È importante rispettare il regolamento: gli incontri si fanno alla fine della seduta, come sempre. Interrompere il consiglio per un incontro non è consentito, quindi il presidente ha fatto bene a non farlo. Abbiamo comunque incontrato i sindacati numerose volte, anche nei capoluoghi di provincia, e stamattina erano presenti tutte le principali sigle sindacali.

Dal punto di vista operativo, ora che la legge è approvata, c’è la cornice normativa per procedere. Devono essere fatti accordi a livello aziendale e una convenzione con il Galliera. Lavoreremo con i sindacati per realizzare un contratto integrativo unico per tutta la regione, che prevede anche aumenti contrattuali. Contiamo di completare tutto entro un mese o un mese e mezzo, dopodiché procederemo con le nomine e con la parte economico-finanziaria.

Il bilancio è già consolidato e le attività proseguono: sono fiducioso. Alcuni emendamenti e ordini del giorno dell’opposizione sono stati approvati, anche quando non erano presenti in aula. Questo dimostra disponibilità al confronto e collaborazione tra maggioranza e minoranza".