De Palma (Fiom): "La Meloni convochi sindacati". Venzano (Fim Cisl): "Schiaffo dal governo"
"Se non c'è un piano del governo ci chiediamo cosa succederà ai nostri lavoratori ex Ilva? Cosa si produrrà a Genova? Stiamo dando via un altro pezzo d'industria, uno degli ultimi italiani? Noi vogliamo solo delle risposte. Ma soprattutto è importante che lo Stato si impegni a entrare nella gara per far sì che, in caso non avesse un vincitore, si procede a una statalizzazione, anche transitoria per mantenere attrattivi e al lavoro gli impianti". Lo dichiara la sindaca di Genova Silvia Salis in corteo allo sciopero generale dei lavoratori metalmeccanici proclamato dai sindacati oggi nel capoluogo ligure per la vertenza ex Ilva.
"Le risposte del ministro Urso non sono state quelle che ci aspettavamo - ribadisce la Salis. Non sono risposte definitive, sono risposte momentanee e noi invece abbiamo bisogno di sapere cosa succede in caso la gara andasse deserta da parte dei privati?".
"Domani andiamo a Roma a chiedere non solo le 45mila tonnellate che ci hanno promesso a Genova per arrivare fino a fine febbraio, ma soprattutto chiederemo che questa vertenza passi a un tavolo superiore - anticipa la sindaca -. Perché non abbiamo avuto le risposte di cui avevamo bisogno, c'è bisogno di risposte, soprattutto sul futuro. Lo Stato deve entrare nella gara affinché, se dovesse andare deserta, ci fosse una continuità produttiva che permetta di far rimanere attrattivi gli stabilimenti e non diventi poi una guerra tra poveri del Nord e di Taranto".
De Palma (Fiom): "La Meloni convochi tavolo con sindacati" - Chiediamo alla presidente del Consiglio di convocarci al tavolo, di fermare il piano di chiusura di fatto degli impianti ex Ilva e fare la società pubblica, che noi chiediamo da tempo, per poter realizzare il piano che il governo stesso aveva preventivato per gli impianti italiani dell'ex Ilva". Lo sollecita il segretario generale della Fiom Cgil Michele De Palma in corteo allo sciopero generale dei lavoratori metalmeccanici partito da Genova Cornigliano e proclamato dai sindacati per la vertenza ex Ilva.
"Quella del ministro Urso non è una risposta - sostiene De Palma -. Ieri ha detto delle bugie in Parlamento. Basta vedere, scusate, tutti questi lavoratori qui al mio fianco sono tutti che non hanno capito? I lavoratori hanno capito benissimo. Noi stiamo chiedendo di tornare al lavoro. Lui dice che è tutto normale e che tutti tornano a lavorare. Ma quello che non dice, invece, è che non ci sono i soldi per far funzionare gli impianti. Questa è la verità. E il governo deve mettere le risorse per dare continuità agli impianti produttivi".
Venzano (Fim Cisl): "Schiaffo dal governo" - "Sono stati tre giorni intensi dove abbiamo messo in campo nuove iniziative di mobilitazione perché non siamo usciti soddisfatti dall'incontro di Roma perché il governo non ferma l'idea del ciclo corto e questo è pericoloso per tutto il gruppo e il rischio concreto per lo stabilimento di Cornigliano che, se dovesse fermarsi chiuderebbe per sempre. Oggi come Fim e Fiom siamo in corteo con la solidarietà di tutte le aziende metalmeccaniche di Genova verso la Prefettura per essere ascoltati dal Prefetto di Genova. Vogliamo evitare di compromettere il futuro degli impianti di Cornigliano e del gruppo siderurgico più grande d'Europa". Così Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria.
"Insieme alle lavoratrici e i lavoratori di tutte le fabbriche e con la solidarietà della città che sentiamo vicina e ringraziamo - conclude -, noi siamo dalla parte delle forze dell'ordine e chiediamo sostegno da parte di tutti per questo momento così difficile per il mondo del lavoro".
