Aula magna piena a Balbi 5 per il convegno OdG Liguria su magistratura e informazione: Gratteri critica la riforma Nordio

Scritto il 14/11/2025
da R.C.

Grande partecipazione all'incontro sull’indipendenza della magistratura e la libertà di informazione tenutosi nell'aula magna dell'Università di Genova

Oltre cinquecento persone e tre sale piene all’Università di Genova per il convegno dedicato all’indipendenza della magistratura e alla libertà di informazione, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Liguria insieme all’Associazione Nazionale Magistrati. L’incontro, ospitato nell’Aula magna, è stato aperto dal presidente di ANM Liguria, Federico Manotti, e dal presidente dell’Odg ligure, Tommaso Fregatti, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di garantire maggiore libertà di informazione e sulle intimidazioni che ancora colpiscono i cronisti, anche in Liguria.

In videocollegamento è intervenuto il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, intervistato da Massimo Giannini. Gratteri ha ribadito la sua contrarietà alla riforma Nordio sulla separazione delle carriere, definendola inutile: "Le richieste dei pm rigettate dai giudici dove sarebbero, allora, l’appiattimento del giudice? E del rapporto giudici-avvocati cosa vogliamo dire? Non crediamo alla befana. Tutte le riforme finora approvate rendono più difficile acquisire le prove. Io non sono tranquillo: il pubblico ministero con la cultura del giudice è il pm migliore".

La segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, ha riportato al centro il tema del lavoro giornalistico precario, ricordando come la Costituzione "continui a non essere applicata", soprattutto per quanto riguarda la giusta retribuzione: "Ci sono colleghi che guadagnano 5 euro a pezzo". Sulle querele temerarie ha denunciato che "nessun partito si è mosso per fermarle".

Nel panel conclusivo il magistrato e consigliere del Csm, Marcello Basilico, ha sostenuto che il vero obiettivo della riforma non sarebbe la separazione delle carriere, ma "colpire il Csm", definendola uno "specchietto per le allodole".

Ha chiuso Massimo Giannini, che ha invitato a osservare il contesto politico più ampio: "Si riafferma un’impostazione in cui il potere esecutivo tende a dominare su tutto, avvicinando l’Italia al gruppo delle autocrazie".