Il viceministro si era detto "scioccato" per l'inerzia della giunta in tema di infrastrutture, fino alla restituzione di quasi 1 miliardo per opere non fatte
Silvia Salis, sindaca di Genova, risponde a Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture che, in un intervento a Telenord, si è detto "scioccato Sono scioccato perché la giunta non ha una visione di città e Genova è la sola città che quest'anno rimanda a Roma quasi un miliardo di euro in opere che non vuole realizzare". Intervistata da Carlotta Nicoletti, la Salis sostiene: "Innanzitutto, quei 398 milioni avrebbero finanziato solo in parte un’opera che avevamo già dichiarato di non voler realizzare. Quel no è stato premiato dai cittadini, come dimostrano i risultati ottenuti proprio nei municipi coinvolti, che hanno espresso chiaramente la loro contrarietà al progetto. Ora però il viceministro deve spiegarmi dove sono gli altri 600 milioni di euro di cui parla, perché questa cifra non risulta da nessuna parte".
Continuità territoriale - "Il viceministro Rixi dovrebbe essere piuttosto colpito dai tempi che impiegano i treni per arrivare a Genova, sia da nord sia da sud, e dal fatto che non c'è la continuità territoriale dopo otto anni di governo regionale di centrodestra e tre anni di governo nazionale della stessa area politica. Dovrebbe spiegare quali sono i problemi infrastrutturali del Paese che impediscono a Genova di svilupparsi correttamente".
Treni in ritardo - "Vorremmo risposte anche sui continui ritardi dei treni diretti verso Genova, spesso di mezz’ora, un’ora o più. Sono queste le questioni su cui un viceministro dovrebbe concentrarsi, invece di continuare a fare campagna elettorale territoriale quando le elezioni si sono già concluse e il centrodestra le ha perse, pur governando ancora la Regione".
Cifre a caso - "Non è corretto venire qui a fornire cifre a caso: vogliamo risposte chiare. Se davvero esistono 600 milioni di euro, ci dica da dove arrivano e se possono essere destinati alla messa in sicurezza di ponti, impalcati e infrastrutture della città. Ci dica anche qualcosa sulla Gronda, di cui ormai non parlano più, e sui tempi del Terzo Valico, un’opera che Genova attende da decenni".
Propaganda - "Un viceministro non può pensare di venire in città per fare propaganda. Deve ricordare di rappresentare l’intero Paese. Se vuole davvero fare qualcosa per Genova, invece di attaccare questa giunta in televisione, ci aiuti concretamente a sviluppare la città, invece di riproporre opere che i cittadini hanno già respinto".
Numeri inventati - "Sul tema dello Skymetro abbiamo già discusso abbastanza: è evidente che non abbiano altri argomenti. Noi vogliamo andare avanti parlando di ciò che serve davvero per lo sviluppo di Genova, senza numeri inventati. Il mio ruolo istituzionale cerco di svolgerlo con equilibrio, distinguendo sempre tra appartenenza politica e responsabilità amministrativa. Lo si è visto anche ieri, quando abbiamo lavorato insieme e ci siamo allineati sui temi della Val Polcevera e dei risarcimenti".
Rispetto dei ruoli - "Per questo trovo incredibile che un viceministro, dopo un incontro operativo con commissario e presidente di Regione, mezz’ora dopo si presenti in televisione per fare propaganda elettorale. Sarebbe meglio che ciascuno ricordasse il ruolo che ricopre".
