Un bilancio approvato dopo settimane di tensione, con un avanzo di 9 milioni ma anche nuove imposte che accendono lo scontro politico. Il confronto sul bilancio del Comune di Genova fotografa una città stretta tra conti complessi, servizi da garantire e scelte fiscali che continuano a far discutere.
Opposizione – Per Nicholas Gandolfo (Fratelli d’Italia) il bilancio rappresenta “un’occasione persa” e un segnale contraddittorio: “Si aumenta Irpef e tassa sugli imbarchi nonostante un avanzo finale. Dov’erano i buchi annunciati a inizio mandato?”. L’esponente di centrodestra rivendica il ruolo dell’opposizione come garanzia per i cittadini e cita il ritiro dell’aumento Imu come prova che “ascoltare l’opposizione evita tasse inutili”.
Critiche fiscali – FdI contesta soprattutto l’aumento dell’Irpef, ancora legato a un accordo non formalizzato con il Governo, e giudica azzardato inserire in bilancio misure fiscali incerte. Gandolfo rilancia anche il tema dei servizi: trasporto pubblico, gratuità mirata e impianti verticali, chiedendo attenzione alle fasce più fragili.
Maggioranza – Mario Caraffini (Pd) difende l’impianto della manovra ricordando le difficoltà ereditate, in particolare il disavanzo di AMT. “L’obiettivo era mantenere i servizi essenziali e pagare gli stipendi senza smantellare il welfare”, spiega, definendo gli interventi fiscali “misure emergenziali e temporanee”.
Accordo con lo Stato – Secondo il Pd, l’addizionale sugli imbarchi rientra in un’intesa già sottoscritta in passato con lo Stato e necessaria per sbloccare circa 23 milioni di finanziamenti. “Non sono risorse ferme, ma accantonamenti prudenziali per il prossimo anno”, chiarisce Caraffini.
Confronto aperto – Entrambi i consiglieri riconoscono l’importanza del dialogo in commissione. La partita ora si sposta sull’attuazione degli ordini del giorno e sulla verifica concreta degli effetti del bilancio sui cittadini.
