“Genova è casa, il mio posto nel mondo". Telenord entra a casa Salis: "Ecco perché corro"

Scritto il 21/05/2025
da Emilie Lara Mougenot

Nell’intimità della casa materna, l’ex atleta racconta la decisione di candidarsi a sindaca e il sostegno del marito Fausto Brizzi

Silvia Salis, ex atleta,  vicepresidente vicaria del CONI e ora candidata sindaca a Genova, apre le porte di casa alle telecamere di Telenord: la conversazione parte dalla scelta di cambiare vita lanciarsi nell'agone politico. “È una responsabilità che coinvolge tutta la famiglia – dice - ma sentivo che era arrivato il momento di mettermi in gioco per la mia città.”

"dove il cuore trova sempre casa" – Il racconto parte da un contesto intimo: la casa della madre, il ricordo del padre scomparso improvvisamente, il piccolo Eugenio che cresce nello stesso quartiere dove è nato, tra affetti e abitudini condivise. La perdita del padre è una ferita ancora aperta: “Era il grande amore della mia vita. Quando gli ho detto della candidatura, non sapevamo ancora tutto quello che sarebbe accaduto. È l’ultimo ricordo che ho con lui. Però sono convinta che gli sarebbe piaciuto vivere questa campagna elettorale. ”

Fare il passo – L’idea dell’impegno politico non è nuova per Salis, ma è maturata nel tempo: “La politica sportiva è già una forma di impegno, ma farlo per Genova è tutta un’altra cosa.” E poi l'amore per la propria città, la scelta di rimanere, di crescerci un figlio, è stata presa con chiarezza già due anni fa: “Quando abbiamo deciso di avere un bambino, sapevamo che sarebbe cresciuto qui.”

Sentirsi capita – Accanto a lei, Fausto Brizzi. Regista, scrittore, marito e papà a tempo pieno in questa fase. “Dimmi cosa devo fare e lo faccio”, dice con semplicità del suo ruolo attuale. È lui che porta Silvia agli appuntamenti, che la sostiene nei momenti di stanchezza. Lei dichiara “In certe giornate particolarmente dure mi manca mio marito, mi manca mio figlio, ma sapere Fausto mi dice ‘vai avanti, stai facendo bene’, è quello che mi dà forza.” 

Tutto scritto – C’è spazio anche per la loro storia, fatta di dettagli teneri e ironici. Dal primo appuntamento in cui Fausto indossava la t-shirt di Ritorno al futuro (“è la mia maglietta portafortuna”, disse ridendo), alla proposta di matrimonio con una escape room personalizzata. “Mi stupisce sempre, è molto romantico. Ma era tutto già scritto, aveva visto tutto prima.”

La Superba  – Nel cuore del discorso resta Genova. Una città che, secondo Salis, ha bisogno di tornare ad attrarre, a crescere, a parlare ai giovani. “È una città fatta per un milione di abitanti, oggi ne ha poco più della metà, con un’età media altissima. Fra vent’anni vorrei vedere una Genova che cresce, dove si torna a costruire il futuro.” Brizzi, da parte sua, sogna una Genova che continui a ispirare. “Io qui scrivo. La passeggiata di Nervi è uno dei luoghi più belli del mondo. Mi auguro che tra vent’anni qualcuno si ricordi di Silvia, di quel paio di cose importanti che ha fatto per questa città.”

Stili diversi – Salis non evita un passaggio critico sui toni della campagna elettorale: «A Genova i toni alti non piacciono. Qui riservatezza e pacatezza sono un valore. C’è insofferenza verso una comunicazione aggressiva. La nostra campagna è stata apprezzata proprio per questo».