Genova, confronto a Telenord tra Mascia (FI) e Finocchio (PD): emergenza rifiuti, crisi del trasporto e rispetto nel dibattito pubblico

Scritto il 06/11/2025
da Simone Galdi

Il capogruppo forzista e il consigliere dem si confrontano sui temi di stretta attualità

Mario Mascia, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, e Serena Finocchio, consigliere Pd, si confrontano in studio a Telenord, con la moderazione di Simone Galdi, sui temi caldi della vita amministrativa genovese.

RIFIUTI E GESTIONE AMIU

Mascia- "Io ho cercato di affrontare la questione con senso di responsabilità, senza farne una battaglia politica. Ho chiesto di discutere il tema in Consiglio comunale già a metà ottobre, ma la richiesta è stata rinviata dalla maggioranza in conferenza capigruppo. Abbiamo poi convocato una Commissione, presieduta proprio dalla collega Finocchio — che devo dire ha gestito bene i lavori — anche se, per una lettura restrittiva del regolamento, non sono stati ammessi auditi esterni. Successivamente, ho chiesto un’ulteriore Commissione, concentrata non solo sulla raccolta dei rifiuti e sui cassonetti traboccanti — che in alcune zone di Genova sono un problema evidente — ma anche sul tema più ampio dello smaltimento e degli impianti. Le opzioni in campo sono varie: si parla di un possibile termovalorizzatore a Scarpino, forse in versione ridotta, come suggerito dal sindaco Bucci, ma si valutano anche altre soluzioni. Intanto il Comune ha avviato un bando da 42 milioni di euro per trasferire 100.000 tonnellate di rifiuti fuori regione, prorogato a novembre. È evidente che stiamo pagando molto per smaltire altrove ciò che potremmo gestire in Liguria".

Finocchio - "Condivido che la situazione sia difficile, ma serve anche ricordare le cause. Dopo il crollo del ponte Morandi, Amiu ha perso circa 30.000 metri quadrati di area di stoccaggio nella Val Polcevera. In otto anni non si è individuata un’area alternativa, e la pressa per i rifiuti, che era lì collocata, oggi è arrugginita e inutilizzabile. Detto questo, credo fortemente nell’educazione e nella comunicazione ambientale. Dobbiamo investire di più sulla formazione dei cittadini, spiegare meglio come differenziare, come funziona il ciclo del riciclo. Già da bambini dovremmo impararlo, come accadeva con il vecchio progetto “Leonia”.

TERMOVALORIZZATORE SÌ O NO?

Finocchio - "Il piano regionale dei rifiuti prevede chiaramente la costruzione di un termovalorizzatore per la Liguria. Quindi oggi la responsabilità è della Regione, che deve indicare dove collocarlo e come procedere. Il Comune, poi, dovrà collaborare per definire i dettagli e la localizzazione. Attendiamo quindi le scelte della Regione per impostare il lavoro su Genova".

Mascia - "Attenzione però: non possiamo scaricare tutta la responsabilità sulla Regione. È vero che il presidente Bucci deve chiedere l’autorizzazione ai sindaci dei territori interessati, quindi c’è un rimpallo continuo. Ma non serve giocare con le “ecoballe” — in tutti i sensi. Serve piuttosto rendere “appetibile” per i cittadini l’installazione di un termovalorizzatore. Ad esempio, nella zona di Scarpino si potrebbe ragionare su riduzioni della Tari o sconti sulle bollette elettriche per i residenti di Cornigliano, Borzoli, Sestri Ponente. Sono aree già penalizzate e sarebbe un giusto incentivo. E poi non dimentichiamolo: oggi molti genovesi pagano Tari altissime — anche 1.300 euro all’anno — e devono tenersi la spazzatura in casa perché i cassonetti sono pieni o troppo lontani. È inaccettabile"

DIFFERENZIATA E COMPORTAMENTI DEI CITTADINI

Finocchio  - Dobbiamo cambiare mentalità: i rifiuti non sono solo qualcosa di cui liberarsi, ma una risorsa che può generare valore se gestita bene. Quando sbagliamo a differenziare, danneggiamo il lavoro di tutti e rendiamo più costoso lo smaltimento. Se butto carta nell’indifferenziata, rovino anche il materiale di chi ha conferito correttamente".

Mascia - Sono d’accordo. Anch’io sono un maniaco della differenziata — lo dico senza ironia — ma serve anche una rete di raccolta efficiente. Non possiamo chiedere virtù civica ai cittadini se poi non diamo loro cassonetti adeguati e puliti. Il problema dell’indifferenziata oggi è anche logistico, non solo educativo.

ECO-VAN E SERVIZI DI RACCOLTA

Finocchio - Per questo stiamo lavorando a due commissioni sugli Eco-point ed Eco-van, per migliorare il servizio di ritiro degli ingombranti. Molti cittadini non sanno che esiste un servizio gratuito di ritiro a domicilio. Bisogna comunicare meglio, fare più pubblicità, così evitiamo che mobili o elettrodomestici vengano abbandonati per strada.

Mascia - Confermo, il servizio Eco-van funziona molto bene. L’ho provato personalmente: rapido, efficiente e gratuito. Se tutti lo usassero, avremmo città più pulite e meno degrado.

COLLEGAMENTO CON IL TRASPORTO PUBBLICO

Finocchio - "C’è anche un legame con il trasporto pubblico. Quando l’assessore Campora aveva entrambe le deleghe, rifiuti e trasporti, mi chiedevo come mai non si fosse pensato a un piano integrato. Per esempio, i cassonetti nei quattro assi principali non sono sufficienti: si poteva pianificare meglio anche in relazione ai flussi di traffico e mobilità".

Mascia - "Sì, anche qui serve coordinamento. Non possiamo affrontare il tema rifiuti isolandolo da quello della logistica urbana. Le due cose vanno di pari passo".

TRASPORTO PUBBLICO, FINE DELLA GRATUITA'

Mascia - Il vero problema non è tanto la fine della gratuità, ma la confusione sulle modalità di pagamento. Molti anziani non sanno come acquistare i biglietti tramite app o piattaforme online, e si trovano costretti a comprare carnet da quattro biglietti, che magari non usano.

A Genova abbiamo una popolazione anziana numerosa: servono biglietterie fisiche e soluzioni più semplici, “pret-à-porter”.

Finocchio - È stata una scelta difficile ma necessaria. Lo stesso presidente di Amt, Berruti, ha spiegato che il ritorno delle tariffe serve a salvare l’azienda. Entro il 15 novembre la Città Metropolitana deve versare 14 milioni di euro: cifre importanti che richiedono collaborazione tra Comune e opposizione.

INSULTI SESSISTI E RISPETTO NEL DIBATTITO PUBBLICO

Finocchio - Purtroppo è un problema reale. Anch’io, come donna, ho ricevuto commenti fuori luogo sui social. Chi si espone pubblicamente è più vulnerabile. Il problema è culturale: una donna in politica viene giudicata non solo per ciò che fa, ma per come appare. È sempre costretta a “dimostrare di più” rispetto agli uomini. Mi piacerebbe che le donne potessero essere “mediocri” quanto gli uomini mediocri che vediamo in politica.

Mascia - Le parole della sindaca mi hanno colpito. È giusto denunciare e parlarne. Per questo ho proposto di riattivare la Commissione Segre in Consiglio comunale, per monitorare e condannare gli episodi di odio e violenza, anche verbale.

Bisogna colpire chi insulta, non chi viene insultato. E la politica deve dare l’esempio, evitando la delegittimazione personale: è l’anticamera della violenza.

Finocchio - Anche in Consiglio, a volte, si sentono frasi inaccettabili. Occorre abbassare i toni, trasmettere rispetto. La pandemia avrebbe dovuto renderci migliori, invece c’è più rabbia e aggressività, anche verbale.