Ex Ilva, Fim-Fiom-Uilm: intervenga presidente del Consiglio Meloni, ritiri il piano di 'chiusura'

Scritto il 20/11/2025
da Redazione

"I tentativi del Governo di dividere territori, lavoratori e organizzazioni sindacali sono destinati a fallire"

I sindacati chiedono al presidente Meloni di intervenire per la salvezza dell'ex Ilva. "Dalle prime ore della giornata di ieri - recita una nota congiunta a firma dei segretari generali di Fim-Cisl Ferdinando Uliano, di Fiom-Cgil Michele De Palma e di Uilm-Uil Rocco Palombella - è in corso lo sciopero articolato in tutti gli stabilimenti ex Ilva di Genova, Novi Ligure, Taranto, Racconigi e Salerno e nelle prossime ore si riuniranno Milano, Paderno Dugnano, Marghera e Legnaro. Nelle assemblee i lavoratori hanno appreso la gravità della situazione, mai raggiunta fino ad oggi nella storia del più grande gruppo siderurgico nazionale ed europeo, ed hanno deciso di mettere in campo iniziative di mobilitazione forti, decise e radicali per esprimere tutta la contrarietà al disegno del Governo di chiudere tutti gli stabilimenti e alla messa in discussione di 20.000 posti di lavoro, tra diretti, indiretti e appalti. Da ieri sera e ad oltranza i siderurgici di Genova e, da oggi, quelli di Taranto hanno occupato gli stabilimenti; analoghe mobilitazioni seguiranno in tutti gli altri siti del gruppo. I tentativi del Governo di dividere territori, lavoratori e organizzazioni sindacali sono destinati a fallire. Come il 29 agosto abbiamo ottenuto il pieno sostegno di tutte le forze politiche per sostenere la continuità industriale, occupazionale e la decarbonizzazione dell’ex Ilva, oggi chiediamo a tutte le forze politiche e sociali del Paese il sostegno alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori e un intervento concreto e istituzionale che assicuri una prospettiva occupazionale e sostenibile ambientalmente per un’industria strategica per tutto il Paese. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si assuma la responsabilità, ritiri il piano di “chiusura” presentatoci negli scorsi incontri, come condizione per ripristinare il tavolo nazionale di confronto a Palazzo Chigi garantendo l’integrità e la continuità produttiva di tutti gli stabilimenti".