Presidente Cavo: "Tutelare sia consumatori che esercenti, promuovendo concorrenza fondata sul merito e non sulla manipolazione delle opinioni"
Le recensioni false online continuano a rappresentare una seria minaccia per la ristorazione italiana. A denunciarlo è FIPE Confcommercio, che apprezza l’iniziativa normativa del governo ma sollecita una rapida approvazione senza compromessi. “Ora bisogna arrivare fino in fondo”, ha affermato Alessandro Cavo, presidente di FIPE Confcommercio Liguria.
Secondo il Centro Studi del MIMIT, il 70% dei consumatori sceglie un ristorante in base alle recensioni online. L’Ufficio Studi di FIPE aggiunge che queste valutazioni possono incidere fino al 30% sul fatturato di un locale. Tuttavia, nel 2024 ben l’8,6% delle recensioni pubblicate su TripAdvisor è risultato falso e due consumatori su tre riferiscono di imbattersi frequentemente in commenti inattendibili.
In questo contesto si inserisce la proposta normativa contenuta nel Capo IV del Disegno di Legge annuale sulle PMI, attualmente all’esame del Senato. Il testo prevede che le recensioni possano essere pubblicate solo entro quindici giorni dalla fruizione del servizio, introduce l’obbligo di verificarne l’autenticità e riconosce alle imprese recensite il diritto di replicare e di chiedere la rimozione di commenti ingannevoli o superati. Per la prima volta viene inoltre sancito un diritto all’oblio digitale per le aziende e viene vietato esplicitamente il commercio di recensioni.
Per FIPE si tratta di un passaggio cruciale per la credibilità del mercato digitale e la difesa delle migliaia di imprese, in particolare le micro e piccole attività, spesso esposte agli effetti negativi delle recensioni false. “Il governo ha avuto il merito di affrontare con coraggio un tema troppo a lungo ignorato. Ora è fondamentale non arretrare di fronte alle pressioni delle grandi piattaforme internazionali”, ha commentato ancora Cavo.
La proposta italiana ha infatti aperto un dibattito anche in ambito europeo, suscitando le critiche di operatori come TripAdvisor e Trustpilot. In risposta, FIPE – insieme ad HOTREC, la federazione europea che rappresenta il settore turistico – ha avviato la campagna “Stop Fake Reviews” per sostenere la proposta e sollecitare un quadro normativo più trasparente ed efficace.
FIPE auspica che il Parlamento prosegua rapidamente l’iter legislativo mantenendo l’impianto originario del provvedimento. “Serve una normativa chiara che tuteli sia i consumatori sia gli esercenti, promuovendo una concorrenza fondata sul merito e non sulla manipolazione delle opinioni”, ha concluso Cavo.