Pnrr, Bizzarro (Uil Liguria): "Il Piano rischia di fallire senza scelte politiche coraggiose"

Scritto il 19/06/2025
da Stefano Rissetto

"Viviamo un equilibrio precario, dove ai segnali positivi di spesa non corrispondono miglioramenti concreti per cittadini e lavoratori"

Il segretario regionale della UIL Giovanni Bizzarro commenta i dati della Banca d’Italia: “Senza scelte politiche coraggiose, il PNRR rischia di restare un’occasione persa”.

La Liguria cresce poco, invecchia molto e lascia indietro intere fasce della popolazione. È questa la fotografia tracciata dal nuovo Rapporto annuale sull’economia regionale pubblicato dalla Banca d’Italia. Ma dietro la neutralità dei dati si nasconde una realtà ben nota al sindacato: quella di una regione sospesa tra stagnazione economica, emergenze sociali e servizi pubblici sempre più fragili.

“Viviamo un equilibrio precario, dove ai segnali positivi di spesa non corrispondono miglioramenti concreti per cittadini e lavoratori”, dichiara Giovanni Bizzarro, segretario regionale della UIL Liguria.

Sul fronte della sanità, nonostante un aumento del 3,8% della spesa regionale nel 2024, la carenza di personale resta drammatica. Infermieri e operatori continuano a lasciare il Servizio Sanitario Nazionale, mentre una casa di comunità su tre non è ancora operativa. Secondo la UIL, senza un piano straordinario di assunzioni e una reale valorizzazione delle professionalità, il diritto alla salute rischia di svuotarsi di significato.

Preoccupa anche la situazione occupazionale, soprattutto per le nuove generazioni. La natalità imprenditoriale è bassa, la presenza di start-up innovative si concentra quasi esclusivamente nell’area metropolitana di Genova, e l’entroterra continua a essere escluso dai circuiti dello sviluppo. Per il sindacato è fondamentale attivare politiche del lavoro efficaci, introdurre meccanismi di credito agevolato e adottare misure fiscali capaci di trattenere i giovani sul territorio.

Il quadro è critico anche nel settore del pubblico impiego, dove l’erosione degli organici e il blocco del turnover stanno mettendo a rischio la qualità dei servizi ai cittadini. La UIL chiede contratti dignitosi, investimenti nella formazione – anche digitale – e uno sblocco selettivo delle assunzioni per rafforzare la macchina amministrativa.

Anche gli investimenti legati al PNRR, seppure in crescita, mostrano limiti strutturali. I fondi per la mobilità sostenibile e la transizione ecologica ci sono, ma l’attuazione dei progetti procede a rilento ed è concentrata nelle grandi aree urbane. La UIL sollecita maggiore trasparenza nei processi decisionali, un coinvolgimento più ampio del Terzo Settore e interventi mirati per i piccoli comuni, spesso dimenticati.

Non meno critica è la questione abitativa. Il rapporto della Banca d’Italia segnala un calo delle compravendite e un lieve aumento dei prezzi, in un contesto in cui l’accesso al credito è sempre più difficile e l’offerta di alloggi a canone sostenibile resta insufficiente. La UIL propone un piano straordinario per l’edilizia sociale e universitaria, e chiede una moratoria regionale sui pignoramenti della prima casa per le famiglie in difficoltà.

Infine, il tema della legalità urbana viene letto in chiave sociale. Secondo Bizzarro, non può esserci sicurezza senza coesione, né legalità senza inclusione. Prevenzione, rigenerazione urbana e politiche sociali devono tornare al centro dell’agenda politica. È nei quartieri popolari, nei servizi educativi, nelle cooperative e nei presìdi di giustizia che si costruisce ogni giorno una Liguria più giusta e vivibile.

“La crisi che viviamo non è solo economica, ma anche di visione e fiducia. Senza un cambio di rotta e una nuova stagione di investimenti pubblici e centralità del lavoro, la nostra regione rischia di restare indietro”, conclude il segretario della UIL Liguria.