Crescono soprattutto le Società tra professionisti (Stp), salite dal 2,2% al 6,7%, e gli studi associati, dal 19,7% al 22,7%
Crescono le aggregazioni tra commercialisti e diminuiscono gli studi individuali. È quanto emerge da una ricerca della Fondazione nazionale dei commercialisti, realizzata con le Università di Bergamo, Politecnica delle Marche e Lum “Giuseppe Degennaro”, presentata al Congresso nazionale della categoria ai Magazzini del Cotone di Genova.
Secondo l’indagine, condotta su 4.000 professionisti, la quota di chi lavora in forma aggregata – associata, societaria o condivisa – è passata dal 38,5% del 2018 al 51,6% del 2025. Gli studi individuali, invece, sono scesi dal 61,4% al 48,4%.
Crescono soprattutto le Società tra professionisti (Stp), salite dal 2,2% al 6,7%, e gli studi associati, dal 19,7% al 22,7%. In aumento anche le strutture più grandi: gli studi con oltre dieci addetti passano dall’11,2% al 18,9%, mentre quelli senza dipendenti calano dal 41,1% al 34,3%.
Sul fronte economico, diminuiscono gli studi con fatturato sotto i 100 mila euro (dal 48,5% al 35,1%) e aumentano quelli oltre i 500 mila (dal 13,8% al 24,7%), segno di una maggiore concentrazione e crescita dimensionale del settore.
