"Non è tempo di polemiche, ma di azione. Il governo intervenga ora, con urgenza"
Il futuro di Acciaierie d'Italia torna al centro del dibattito politico ed economico. Dopo l’incendio all’altoforno dello stabilimento di Taranto e il conseguente intervento della magistratura, la situazione dell’ex Ilva si fa sempre più critica. A lanciare l’allarme è Andrea Orlando, ex ministro del Lavoro e attuale responsabile delle Politiche industriali del Partito Democratico, che in un video pubblicato sui social invoca un intervento immediato dello Stato.
"La trattativa con il gruppo azero che avrebbe dovuto acquisire Acciaierie d’Italia è evidentemente in stallo", afferma Orlando. "Sono stati commessi errori, anche da parte del governo, ma non è il momento delle recriminazioni. È il momento di agire, di evitare il blocco dell’attività del gruppo, che rischia di compromettere definitivamente la possibilità per l’Italia di produrre acciaio attraverso un ciclo integrato".
Secondo Orlando, l’unica strada percorribile è la nazionalizzazione temporanea dell’azienda. "Lo Stato deve intervenire subito. Le risorse già stanziate per sostenere un piano industriale sono sufficienti per portare avanti questa operazione. Non occorrono nuovi fondi, serve solo una decisione politica netta e tempestiva".
Il rischio, avverte l’ex ministro, è che l’immobilismo porti a conseguenze pesanti sia dal punto di vista economico che sociale. "Serve un segnale forte ai mercati: l’Italia continuerà a produrre acciaio. Serve rassicurare i lavoratori e scongiurare un uso massiccio della cassa integrazione, che potrebbe avere costi simili a quelli di un intervento strutturale per rilanciare gli impianti di Taranto, Genova, Novi Ligure e degli altri poli coinvolti".
Orlando chiude il suo appello con un’esortazione diretta al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: "Non è tempo di polemiche, ma di azione. Il governo intervenga ora, con urgenza".