Sabato 8 novembre alle 17,30 il classicista Andrea Del Ponte e l'antichista Marco Martin imbastiranno il singolare 'processo glottologico'
Sabato 8 novembre 2025, alle ore 17.30, la Libreria San Paolo di Genova (Piazza Matteotti 31-33 r) ospiterà un incontro decisamente fuori dal comune: “Il processo a Asterisco e Schwa: le vocali emetteranno il verdetto!”. L’appuntamento, ad ingresso libero e gratuito, vedrà dialogare Marco Martin, docente di greco e latino nei licei, con Andrea Del Ponte, professore di lingue classiche e autore del libro 'Dialoghi sul linguaggio'.
Questo libro nasce dall’idea di un dialogo, anche se a distanza di diciannove secoli: quello, squisitamente umanistico, di un autore contemporaneo con Luciano, un intellettuale greco di età ellenistico-romana, nello stesso spirito con cui Nicolò Machiavelli nel 1513 scriveva “…entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono”.
Andrea Del Ponte, classicista e osservatore critico dell’attualità, ha chiesto a Luciano come rispondere alla pretesa di piccoli ma potenti movimenti woke di sfigurare l’italiano introducendo asterischi e schwa al posto delle desinenze di genere: per intenderci, car* amic* al posto di “cari amici”. Luciano gli ha consigliato di rileggere il suo Giudizio delle Vocali, in cui sbeffeggia il vezzo dei radical chic suoi contemporanei di parlare usando il tau anziché il sigma perché così fa più fine (ad esempio glotta invece di glossa), immaginando che il Sigma in persona trascini in tribunale quella lettera insolente. Del Ponte così ha fatto, e ha immaginato a sua volta che le Vocali italiane denuncino tutti i manigoldi che vorrebbero sostituirle, ottenendo, alla fine di un processo surreale e tragicomico, la loro pesantissima condanna. Che, chiaramente, è un fervido auspicio che succeda anche nella nostra realtà contemporanea.
Il risultato è un processo surreale e tragicomico, che porta alla pesantissima condanna degli usurpatori delle vocali, in una sorta di augurio letterario per la salvaguardia della lingua italiana. La satira, come in Luciano, mette in scena l’intelligenza e l’umorismo contro vizi, menzogne e ipocrisie della società contemporanea.
Andrea Del Ponte, genovese e appassionato filoellenico, ha dedicato la sua carriera allo studio delle lingue classiche e alla valorizzazione delle radici culturali europee. Tra le sue opere ricordiamo Per le nostre radici – Carta d’identità del latino (2018) e Il Professore e la Strega (2022). Il docente genovese condurrà un dialogo immaginario con Luciano, vissuto nel II secolo d.C. a Samòsata, oggi sommersa dal lago artificiale creato dalla diga Atatürk, rimane più attuale che mai con oltre 80 opere che continuano a divertire e far riflettere grazie alla loro ironia intelligente e alla capacità di smascherare le debolezze umane.
