Letteratura: Roberto Longoni presenta 'Malditerra', romanzo di una generazione inutile tra sogni infranti e mari lontani

Scritto il 03/07/2025
da Stefano Rissetto

Presentazioni il 25 luglio alle 21 nel giardino della Società Economica di Chiavari e il 5 agosto alle 21 al porticato Brignardello a Lavagna

Roberto Longoni, 61 anni, giornalista e scrittore, chiavarese con sangue montanaro e lo sguardo rivolto all’altrove, maturità classica al glorioso liceo ginnasio Federico Delpino, pubblica il suo nuovo romanzo Malditerra, un’opera intensa che intreccia memoria storica e inquietudine generazionale.

Il libro sarà presentato il 25 luglio alle ore 21 nel giardino della Società Economica di Chiavari e il 5 agosto alle 21 sotto il porticato Brignardello a Lavagna.

Ma che cos’è Malditerra? È il racconto di una generazione sospesa, quella dei ventenni degli anni ’80, cresciuta all’ombra di ideali già consumati. “I nonni partigiani hanno vinto la guerra, i padri la pace. I fratelli maggiori, rivoluzionari pentiti, hanno avuto uno scopo. Loro no”, dice Longoni. I protagonisti del romanzo si muovono in un tempo senza direzione, tra il disincanto e il bisogno di trovare un senso che sembra sfuggire.

Al centro della narrazione c’è Quello della barca, un giovane che ha scelto di vivere in mare, lontano dalla terra e dai suoi dolori. Naviga sull’Allegranza, uno sloop battezzato con il nome di una delle navi dei fratelli Vivaldi, partiti per le Indie sette secoli prima. Il suo scopo è chiaro: scoprire la fine di quel viaggio leggendario. Ma è l’incontro con Nicole, bella e autodistruttiva, a stravolgere il suo percorso. Tra loro nasce un amore intenso e impossibile, consumato tra le onde e il desiderio di fuga.

Malditerra è lo sguardo lucido su una “generazione inutile”, che ha danzato sulle macerie del Muro senza sapere davvero perché. Il malessere dei nostri giorni, racconta Longoni, era già in germoglio in quegli anni solo apparentemente felici.

Un romanzo che è insieme racconto d’amore, diario di bordo e riflessione amara su ciò che resta quando gli ideali si sgretolano. Con la voce di chi ha osservato con attenzione il tempo e le sue illusioni, Longoni ci porta in un altrove che assomiglia fin troppo al presente.