L'esposizione fa parte del programma "Genova e l'800" e invita a ripensare al dialogo tra città e campagna, la quale ha contribuito a definire l'identità della città
Al via sabato 29 novembre a partire dalle 11.30, negli spazi della Cella del Monaco e nel loggiato rinascimentale del MuCe – Museo Certosa di Genova a Rivarolo, la mostra Genova e il secolo del cambiamento. I nuovi rapporti tra campagna e città nell’Ottocento. Curata da Anna Maria Stagno, Patrizia Garibaldi e Caterina Piu, la rassegna rientra nel programma “Genova e l’800” ed è frutto della collaborazione tra il MuCe e il Laboratorio di archeologia e storia ambientale dell’Università di Genova, un centro di ricerca interdipartimentale tra Dafist e Distav.
L’assessore alla Cultura Giacomo Montanari sottolinea come il territorio, con le sue risorse e trasformazioni, abbia contribuito in modo decisivo a definire l’identità della città. La mostra invita a ripensare il dialogo tra città e campagna attraverso documenti, studi e testimonianze, valorizzando il ruolo del MuCe quale luogo di ricerca, divulgazione e memoria del paesaggio.
Il percorso espositivo mette in luce le storie sedimentate nel territorio – usi, percorsi, conflitti sulla proprietà – oggi sempre meno riconoscibili a causa dell’abbandono delle campagne. Al centro, gli alberi e le risorse naturali, osservati nelle loro vicende tra Sette e Ottocento: dall’uso pastorale dei boschi alle trasformazioni introdotte dalla prima legge forestale italiana del 1877, che limitando gli usi multipli e favorendo la monocoltura contribuì alla perdita di biodiversità e all’aumento incontrollato della copertura boschiva.
Una sezione è dedicata alla “biografia sociale” della neve negli ultimi quattro secoli: dalle raccolte nelle aree montane per rinfrescare le bevande di nobili e monasteri nel Seicento e Settecento, fino alla sua diffusione come bene di largo consumo, simbolo dei mutamenti della società urbana.
