Il sindaco Cristina Ponzanelli: "Cultura motore trasversale di crescita sostenibile"
SARZANA (La Spezia) - Con la consegna formale della Manifestazione di Interesse al Ministero, Sarzana intraprende il cammino verso la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028. Una sfida significativa, che la città accoglie come opportunità per mettere a fuoco – in modo partecipato e concreto – la propria identità, il legame con il territorio e le prospettive future derivanti da un rapporto vivo tra memoria, comunità e progettualità. Questa sfida, portata avanti dalla Val di Magra in stretta collaborazione con i comuni del territorio e con il forte sostegno della Regione Liguria, è un invito aperto a tutti i territori che condividono una visione strategica in cui storia, cultura, bellezza e futuro si intrecciano.
Storica crocevia e terra di confine, Sarzana è stata per secoli al centro di contese. Oggi quella memoria profonda si traduce in un metodo concreto e in una visione progettuale, facendo di Sarzana uno specchio dell'Italia contemporanea: una città e un territorio che diventano messaggeri di pace e insieme simbolo di rinascita culturale. Questa candidatura punta a trasformare Sarzana in un caso di studio esemplare, dove la cultura agisce da motore per un nuovo patto civile - tra radici storiche consapevoli, rigenerazione urbana e coesione sociale. La cultura non si limita a raccontare il passato, ma diventa motore di cambiamento: rigenera gli spazi urbani, crea nuovi luoghi pubblici accessibili e inclusivi. Una programmazione diffusa e partecipata prenderà vita attraverso eventi, festival, arti visive, musica, parole e pensiero, restituendo centralità ai cittadini e nuovo significato ai luoghi. Le fortezze si trasformano in teatri, le piazze in agorà, luoghi d’incontro e gallerie d’arte urbana, le periferie assumono il ruolo inedito di poli culturali.
Con questa candidatura, la città non vuole celebrare se stessa, ma proporre un modello replicabile per l’Italia, capace di unire storia e innovazione, patrimonio e visione.
La scelta di Sarzana si inserisce in una tradizione civica che ha da sempre riconosciuto nella cultura un’attitudine collettiva. Agli inizi dell’Ottocento, alcuni cittadini unirono le proprie risorse per costruire il Teatro degli Impavidi. Un’epigrafe latina, ancora oggi visibile nel ridotto, riassume il senso di quel progetto: forgiare i costumi, distendere gli animi, incoraggiare le virtù. Simbolo araldico del teatro è un leone accompagnato dal motto Non è quel core di viltade albergo, che sembra esprimere l’essenza stessa della città, di cui il coraggio leonino è emblema.
«La cultura non rappresenta soltanto un arricchimento intellettuale per i singoli individui – afferma il sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli – ma è soprattutto un motore trasversale di crescita economica sostenibile, coesione sociale e valorizzazione dell’identità locale. Orgogliosa della sua storia illustre e della sua unicità, Sarzana vuole incorporare nella propria visione strategica una progettazione partecipata, attenta all’inclusività, che faccia della cultura la risorsa chiave per la vita della comunità. Il nostro è un percorso nato da una visione chiara, costruita in tutti gli ultimi anni, che trova il suo coronamento nei prossimi tre, guardando al 2028 come compimento di uno sviluppo pieno e consapevole. Siamo fieri delle nostre radici e della nostra identità, e vogliamo continuare a essere protagonisti nella contemporaneità. Ringraziamo fin da ora i sindaci e gli amministratori che hanno già condiviso questo percorso che è di un intero territorio e aperto ad ogni energia positiva. Siamo inclusivi, aperti e convinti che tutti insieme possiamo raccontare la grande bellezza della nostra storia e del nostro futuro».
Dal passaggio istituzionale del 3 luglio 2025 prende avvio un calendario di attività pubbliche che accompagneranno l’elaborazione del dossier fino a settembre. Assemblee cittadine, laboratori, incontri con associazioni e realtà del territorio: un percorso partecipativo che costruirà, passo dopo passo, i contenuti della candidatura, affinché le proposte riflettano un’energia autentica, capace di raccogliere voci diverse e tradurle in progetto comune.
L’occasione è anche un invito a riscoprire nella storia di Sarzana le direttrici di marcia per il futuro, riconoscendo nei suoi passaggi più significativi una costante capacità di trasformazione, visione e apertura. A supportare il percorso con il proprio coordinamento metodologico sarà PanSpeech, società di progettazione culturale nata come spin-off dell'Università di Siena, con una consolidata esperienza nell'accompagnare candidature di alto profilo culturale.
«Riconosciamo in Sarzana – afferma Maria Cristina Addis, docente universitaria di semiotica e responsabile dei contenuti scientifici del team di progettazione – un caso esemplare di come la cultura possa trasformarsi in infrastruttura sociale. Il percorso di candidatura assume qui un’intensità distintiva, grazie alla consapevolezza diffusa che la cultura è fondamento della libertà individuale e cemento essenziale per la collettività. Sarzana volge al futuro il suo passato ricco e affascinante, che la accomuna a tanti luoghi del Paese, scartando però ogni percorso celebrativo. Nasce così un’apertura coraggiosa alla partecipazione attiva, alla programmazione radicata nel territorio, in cui la cultura diventa diritto di ognuno e bene comune essenziale.»
Tra gli obiettivi della candidatura c’è anche quello di stimolare l’imprenditorialità creativa, generando nuova impresa e attrazione di investimenti, incrociando i settori della cultura, dell’arte, del turismo sostenibile e della comunicazione sociale con le altre realtà del tessuto economico, in una città che si ramifica all’interno di una provincia vivace ed effervescente come una metropoli.
Collocata lungo la Via Francigena, da sempre attraversata da viaggiatori e mercanti, Sarzana eredita dall’antica Luni una matrice mediterranea fondata sull’incontro. Emblematica dell’apertura alla molteplicità è la figura del sarzanese Tommaso Parentucelli, divenuto papa con il nome di Niccolò V. Nella seconda metà del Quattrocento, istituì la Biblioteca Apostolica Vaticana, rendendo accessibile il sapere dell’antichità agli intellettuali del suo tempo. In quel gesto si riflette un’idea di cultura come tramando e bene comune, che ancora oggi ispira l’identità di Sarzana.
Nel cuore del Novecento, la città si è distinta per l’energia ideale e l’opposizione alla dittatura, che la rese modello per l’Italia intera. L’amore per la libertà – bene fondamentale e condiviso – si traduce nella diffusione della conoscenza e nella valorizzazione del contributo delle giovani generazioni. Con questa candidatura, Sarzana ambisce a tornare a essere un modello virtuoso, generando nuovi spazi e orizzonti per il futuro.
Il tessuto culturale attuale conferma l’attitudine di Sarzana a connettere arte e vita pubblica. Il Teatro degli Impavidi affianca agli spettacoli in cartellone attività educative rivolte ai più giovani. La Fortezza Firmafede, divenuta spazio aperto al contemporaneo, ospita concerti, mostre e incontri, e rappresenterà uno dei cuori del progetto. Il Festival della Mente, dedicato alla creatività e ai processi del pensiero, propone ogni anno un programma con voci italiane e internazionali. Sarzana ospita inoltre numerose altre iniziative di alto profilo, che – potenziate in una rete territoriale diffusa – possono fare di questo territorio un protagonista ancor più rilevante nel panorama nazionale.
Tutti questi appuntamenti alimentano la vitalità culturale della città e creano legami tra pubblici diversi. La candidatura rappresenta dunque un’opportunità concreta per costruire ponti tra tradizione e innovazione, tra le anime di un territorio straordinario, legate da Sarzana e da una visione di cultura capace di unire dove altre esperienze hanno fallito.
Grazie al coinvolgimento di cittadini, associazioni e realtà artistiche, Sarzana potrà sviluppare modalità di partecipazione ancora più inclusive, con l’ambizione di diventare una città-modello.
Nelle prossime settimane verrà comunicata la prima composizione del Comitato Scientifico, formato da personalità di alto profilo appartenenti al mondo della cultura, dell’arte, della ricerca, dello spettacolo e dell’impresa culturale. Sarà inoltre presentata l’identità visiva della candidatura, che accompagnerà il racconto di Sarzana lungo il cammino verso il 2028. Ogni tappa sarà condivisa con la cittadinanza attraverso canali informativi e incontri pubblici.
Sarzana, insomma, non parte da zero. Il patrimonio, le competenze, l’energia sociale e la creatività sono già presenti. Il percorso verso la Capitale Italiana della Cultura 2028 è l’occasione per metterli in connessione, renderli visibili e rafforzarli. Per costruire insieme una nuova idea di comunità.