Il conduttore: "Le polemiche? Parte del gioco, come insegnava Baudo"
– Si accendono i riflettori su Sanremo Giovani 2026, la gara che porterà due nuovi artisti sul palco dell’Ariston accanto ai Big del Festival. Da martedì 11 novembre e per cinque settimane, Rai2 proporrà in seconda serata le sfide tra i 24 selezionati (più 2 da Area Sanremo), fino alla finale del 14 dicembre in prima serata su Rai1 dal Teatro del Casinò.
A condurre sarà Gianluca Gazzoli, podcaster e voce radiofonica scelto da Carlo Conti, affiancato da una commissione musicale composta da Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia, con lo stesso Conti e Claudio Fasulo dietro le quinte.
Nella prima puntata si sfideranno Antonia, cmqmartina, Joseph, La Messa, Renato D’Amico e Xhovana. «Condivido i sogni di questi ragazzi – racconta Gazzoli – mi sento un fratello maggiore. Ai ventenni direi di guardare al lungo periodo: nulla arriva subito, ma ciò che costruisci con calma resta».
Per Conti, alla quinta direzione artistica, Sanremo Giovani è anche l’occasione per fare il punto sui Big del Festival: «Il regolamento ne prevede 26, ma credo di arrivare a 28, forse anche 30», confessa sorridendo. L’annuncio dei nomi è previsto per domenica 23 novembre al Tg1.
Sulle immancabili indiscrezioni, il conduttore taglia corto: «Sanremo vive anche di polemiche e pettegolezzi, fanno parte del gioco. Come diceva Baudo, servono a creare il clima giusto. Voglio che ogni giorno ci siano due o tre scoop: significa che il Festival è vivo».
Intanto la Rai conferma l’adeguamento dei rimborsi spese per le case discografiche. «È un equilibrio tra Rai, discografia e aziende – spiega Williams Di Liberatore – Sanremo è un meccanismo complesso, ma tutti devono stare bene».
