Il portavoce di Genova Inclusiva critica i "saggi" di Bucci: "Figure distanti dalle vere necessità"

Scritto il 19/11/2024
da Matteo Cantile

“Mancano pediatri e psichiatri”: a Marco Macrì, pasionario dell'inclusività, non piace la composizione del nuovo Consiglio superiore della sanità ligure

Marco Macrì, vigile del fuoco genovese, padre di due bambini – di cui uno con disabilità – e portavoce del comitato “Genova inclusiva”, ha criticato la composizione del nuovo gruppo di “saggi” nominati nel settore sanitario. Rappresentando oltre 2.000 famiglie liguri con bambini portatori di disabilità, Macrì ha espresso preoccupazioni per l’assenza di figure chiave come pediatri e psichiatri e per alcune scelte che appaiono distanti dalle necessità delle famiglie più vulnerabili.

Predominanza della medicina per adulti – Macrì evidenzia come il gruppo dei “saggi” sia composto prevalentemente da medici specializzati nella cura degli adulti, senza alcun rappresentante della pediatria. “Come padre di due bambini, so quanto sia cruciale avere figure specializzate che comprendano le esigenze dei più piccoli. È impensabile che la pediatria non sia rappresentata in un team che dovrebbe affrontare i bisogni di tutti”, ha dichiarato.

Assenza di psichiatri e neuropsichiatri – Il portavoce di “Genova inclusiva” sottolinea con forza la mancanza di psichiatri e neuropsichiatri. “I disturbi neuropsichiatrici sono in aumento, e senza esperti nel team, come si pensa di affrontare problemi come disabilità, disturbi alimentari e autolesionismo? La salute mentale dovrebbe essere una priorità”, ha osservato.

Un team incompleto – Secondo Macrì, un gruppo di esperti ben equilibrato dovrebbe includere competenze multidisciplinari per garantire un approccio olistico alla sanità. “Come rappresentante di famiglie con bambini disabili, mi preoccupa che le nostre esigenze vengano ancora una volta ignorate”, ha dichiarato.

“Rivoluzione o spartizione?” – Nelle sue conclusioni, Macrì invita a riflettere sulla natura di queste nomine: “Questa è una vera rivoluzione sanitaria o solo un gioco di spartizioni politiche? La mancanza di figure essenziali solleva dubbi sulla reale capacità del team di rispondere alle sfide sanitarie del nostro Paese”.