Arrestato anche il presidente dell'associazione dei palestinesi in Italia Mohammad Hannoun

Sono state arrestate a Genova nove persone, accusate di aver finanziato Hamas tramite tre associazioni di beneficenza. L’operazione è stata condotta dalla Digos di Genova, in coordinamento con la Direzione centrale della Polizia di prevenzione, insieme al Nucleo di Polizia economico-finanziaria e al Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di finanza.
L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo (Dda) di Genova, ha preso il via subito dopo l’attacco terroristico attribuito ad Hamas compiuto il 7 ottobre 2023, grazie ad impulso della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, partendo dall’analisi di una serie di segnalazioni per operazioni finanziarie sospette individuate prima del 7 ottobre 2023, riguardanti alcuni degli indagati.
Gli indagati sono accusati in particolare di aver effettuato operazioni di finanziamento che si ritiene abbiano contribuito alle attività terroristiche, per un ammontare di circa sette milioni di euro. Tra gli arrestati, definiti dagli investigatori membri del comparto estero dell'organizzazione terroristica Hamas, anche il leader della cellula italiana terroristica, nonché i referenti e i componenti di alcune filiali presenti sul territorio italiano.
L’attività investigativa, nata dall’analisi di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, si è sviluppata grazie a scambi informativi anche con le autorità dei Paesi Bassi e di altri Paesi dell’Unione europea. L’indagine ha svelato un complesso sistema di raccolta fondi effettuato attraverso associazioni benefiche e di solidarietà col popolo palestinese, con sede a Genova e filiali a Milano.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il finanziamento delle attività terroristiche sarebbe stato realizzato attraverso una rete di associazioni benefiche. Tra queste figurano due realtà con sede a Genova e una a Milano.
La prima è l’A.B.S.P.P., Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese, fondata nel 1994 e operante nel capoluogo ligure. Successivamente, nel 2003, è stata costituita sempre a Genova l’A.B.S.P.P. O.D.V., organizzazione di volontariato con le stesse finalità solidali, della quale Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun risulta essere il legale rappresentante.
A queste si aggiunge l’associazione benefica “La Cupola d’Oro”, con sede a Milano, istituita nel dicembre 2023 e rappresentata legalmente da Khalil Abu Deiah.
Dalle ricostruzioni investigative emerge inoltre che Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun avrebbe avuto, o continuerebbe ad avere, ruoli e responsabilità all’interno di tutte le associazioni citate, delineando così un collegamento diretto tra le diverse strutture.
"È un’operazione molto importante e significativa quella portata a termine stamattina dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza con l’arresto di nove persone, tra cui il più noto Mohammad Hannoun”. Lo dichiara il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Pur con la doverosa presunzione di innocenza che va sempre riconosciuta in questa fase, è statosquarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista. Un pericolo rispetto al quale c’è la massima attenzione da parte del nostro governo".
“L’inchiesta raccontata dagli atti giudiziari è chiara: milioni di euro sono finiti ad Hamas, un’organizzazione terroristica riconosciuta come tale dall’Unione Europea. Questo è un fatto, non una lettura politica. Di fronte a dati di questo tipo, ogni tentativo di minimizzare, giustificare o relativizzare le azioni di Hamas contribuisce a legittimare il terrorismo. Per questo le parole contano, soprattutto quando arrivano da chi ricopre ruoli internazionali e istituzionali. Figure come Francesca Albanese non parlano da semplici attivisti: l’ambiguità verso Hamas non è neutralità, ma una responsabilità politica e morale che incide sul dibattito pubblico. L’Italia continuerà a stare dalla parte della legalità, della lotta al terrorismo e della netta distinzione tra la difesa dei diritti umani e la giustificazione della violenza”. Lo dice in una nota il deputato e viceministro al Mit Edoardo Rixi.
"Desidero ringraziare gli inquirenti che hanno lavorato alla complessa operazione antiterrorismo, portando alla luce un’intensa attività criminosa che aveva preso campo sul territorio ligure e a Genova in particolare. Non è la prima volta che la professionalità della nostra magistratura e delle nostre forze dell’ordine, in questo caso con un’ottima collaborazione tra Polizia di Stato e Guardia di finanza, consente di sventare i tentativi di pericolose organizzazioni sovversive". Con queste parole il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, ha commentato l’operazione congiunta di polizia e Guardia di finanza che ha portato all’arresto di nove persone, accusate di aver finanziato l’organizzazione Hamas tramite tre associazioni. "Sempre fatto salvo il dovere di attendere la conclusione di un procedimento giudiziario, all’esito delle indagini, ciò che viene contestato agli arrestati è ancor più deplorevole perché secondo le circostanziate accuse avrebbero ingannato tantissimi genovesi che, con la consueta generosità, credevano con le loro donazioni di aiutare una popolazione in difficoltà e invece, a loro insaputa, finanziavano un gruppo terroristico autore di terribili massacri".
“Un plauso e complimenti al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, agli investigatori della Polizia e della Guardia di Finanza e agli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, che hanno arrestato nove persone, tra cui il Pro Pal Mohamad Hannoun, abitante da anni nel capoluogo ligure e ritenuto a capo della cellula islamica, accusate di avere finanziato con oltre 7 milioni di euro l’organizzazione terroristica di Hamas. Soldi raccolti per beneficenza a favore della popolazione civile di Gaza, ma che in realtà, secondo le risultanze dell’indagine, servivano per finanziare Hamas. E’ la conferma di quanto la Lega sostiene da sempre: c’è chi opera in favore dei terroristi islamici nel nostro Paese. Questa è anche la dimostrazione che il movimento Pro Pal, spalleggiato dalle sinistre e dalla sindaca di Genova Silvia Salis, è stato infiltrato da presunti terroristi o da loro fiancheggiatori. In questo caso non si tratta soltanto di stare dalla parte dei violenti che danneggiano le città o attaccano le Forze dell’ordine durante le manifestazioni, ma di presunti rapporti internazionali con un’organizzazione di terroristi islamici, che hanno fatto una strage, sgozzato bambini e donne incinte, stuprato, ucciso e rapito delle persone innocenti la cui unica colpa era quella di essere ebrei. Auspichiamo che anche gli esponenti liguri delle sinistre e amici dei Pro Pal, a partire dalla sindaca Salis, squarcino il velo di ipocrisia e prendano pubblicamente le distanze dagli arrestati, incluso il loro amico ‘genovese’ Hannoun, invitato da loro perfino alla Camera dei Deputati, chiarendo una volta per tutte la loro posizione e la natura dei loro rapporti con certi personaggi. I predicatori di odio e violenza non possono agire impunemente nel nostro Paese”. Lo hanno dichiarato i consiglieri regionali della Lega Sara Foscolo, Alessio Piana e Armando Biasi.