Liguria: il 40% degli adolescenti non legge libri fuori da scuola, l’allarme di Save the Children

Scritto il 14/11/2025
da Stefano Rissetto

In Liguria gli adolescenti rappresentano solo il 6,1% della popolazione totale, una delle quote più basse d’Italia

Quasi quattro adolescenti liguri su dieci non leggono libri al di fuori dell’ambito scolastico. È uno dei dati più significativi contenuti nella XVI edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, pubblicato da Save the Children a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Il report evidenzia come il 39,8% dei giovani dai 13 ai 19 anni della regione non pratichi lettura nel tempo libero, mentre il 48,1% non visita mostre o musei, il 57,3% non si reca in siti archeologici, il 67,7% non va a teatro e il 68,3% non frequenta concerti.


In Liguria gli adolescenti rappresentano solo il 6,1% della popolazione totale, una delle quote più basse d’Italia. Le famiglie con un solo figlio tra 13 e 19 anni sono il 32,9%, un valore superiore alla media nazionale. Sul fronte del benessere fisico, il 14% dei ragazzi non svolge attività sportiva, mentre il 14,2% risulta in sovrappeso, tra i dati migliori del Paese.


La scuola, sottolinea Save the Children, resta una componente fondamentale della crescita dei giovani, ma è anche il luogo in cui emergono disuguaglianze territoriali e sociali. In Liguria la dispersione implicita alla fine delle superiori è del 5,9%, inferiore all’8,7% nazionale, con ampie differenze tra i diversi indirizzi scolastici: si va dal 3,9% dei licei al 22,8% degli istituti professionali. Gli early school leavers, giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandonano prematuramente istruzione o formazione, sono il 9%, valore leggermente più basso della media italiana ma con un netto divario di genere: 14,5% tra i ragazzi e 3,1% tra le ragazze.


Accanto ai dati liguri, l’Atlante fotografa anche tendenze nazionali preoccupanti. Il 41,8% degli adolescenti italiani dichiara di aver chiesto aiuto all’Intelligenza Artificiale in momenti di tristezza, solitudine o ansia, mentre oltre il 42% ha utilizzato l’IA per consigli su decisioni importanti. Più del 92% dei giovani tra 15 e 19 anni usa strumenti basati su IA, contro il 46,7% degli adulti, e quasi un terzo degli adolescenti li utilizza quotidianamente. I chatbot sono gli strumenti più diffusi (68,3%), seguiti dai traduttori automatici e dagli assistenti vocali.


Preoccupano anche i comportamenti legati alla salute mentale: il 12% degli adolescenti ha utilizzato psicofarmaci senza prescrizione medica e il 9% si è isolato volontariamente per motivi psicologici. Complessivamente, solo il 49,6% dei giovani mostra un buon livello di benessere psicologico, con un marcato divario di genere. È soddisfatto di sé il 71% dei ragazzi, contro il 50% delle ragazze; solo il 34% di queste ultime presenta un equilibrio psicologico considerato buono, a fronte del 66% dei coetanei maschi, la differenza più ampia rilevata in Europa.