La protesta è scaturita dal trasferimento senza preavviso di un funzionario dalla sede genovese a quella di Savona
Giornata di protesta a Genova, dove i dipendenti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale (AdSP) hanno deciso di occupare simbolicamente Palazzo San Giorgio, sede storica dell’ente, dopo aver proclamato uno sciopero di 24 ore.
La protesta è scaturita dal trasferimento senza preavviso di un funzionario dalla sede genovese a quella di Savona, una decisione che – secondo i rappresentanti sindacali – viola il contratto collettivo nazionale e in particolare l’articolo 55. Ma il malessere va ben oltre il singolo episodio.
"Un clima teso che dura da anni" - “Stiamo manifestando per il mancato rispetto del contratto nazionale – spiegano le RSA (Rappresentanze Sindacali Aziendali) – ma anche per un clima di tensione e scarsa collaborazione con l’amministrazione che si protrae ormai da anni. Nonostante la fine del commissariamento, nulla è cambiato nemmeno con l’arrivo del nuovo presidente”.
I sindacati lamentano rapporti deteriorati con i vertici dell’ente, che un tempo – affermano – era più aperto al dialogo con i lavoratori. La protesta vuole essere anche un segnale forte verso l’intero sistema portuale italiano.
Collegati in videoconferenza con gli altri porti italiani - Durante l’occupazione, i lavoratori di Genova si sono collegati in videoconferenza con le altre Autorità di Sistema Portuale italiane, che dalle ore 11 alle 13 hanno tenuto assemblee in solidarietà con i colleghi liguri. Una rete nazionale di supporto che segnala come la situazione di Genova possa essere sintomo di una crisi più ampia nei rapporti tra lavoratori e governance delle AdSP.