Parte il progetto pilota “Folsom Freedom” in tre carceri italiane. L’iniziativa punta a ridurre la recidiva e a creare opportunità concrete per chi esce dal carcere
Visori e formazione tecnica in realtà virtuale per fornire ai detenuti competenze utili al reinserimento lavorativo: parte da tre carceri italiane il progetto pilota “Folsom Freedom”, realizzato con la collaborazione del Gruppo FS Italiane. Al momento sono coinvolti gli istituti di Taranto, Civitavecchia e Genova Marassi.
L’iniziativa punta a ridurre il rischio di recidiva, che secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio arriva al 40% entro un anno tra chi esce dal carcere senza lavoro, senza retribuzione e con lo stigma sociale. “Chi trova lavoro, un’occupazione e una casa vede la recidiva abbassarsi drasticamente”, ha sottolineato Nordio, ricordando l’importanza di supporti come conto corrente, carta di credito e abitazione decorosa.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha evidenziato come il progetto si inserisca nella “scuola costituzionale” che mette lo Stato al servizio della persona, ricordando l’aumento degli stanziamenti per la formazione in carcere, oggi sei volte superiori, con 25 milioni aggiuntivi per laboratori e attività educative.
Secondo Tommaso Tanzilli, presidente di Ferrovie dello Stato, e Maurizio Marchesini, vice presidente di Confindustria per il Lavoro, il progetto rappresenta una formazione immersiva che crea opportunità concrete per il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro, superando lo stigma legato all’esperienza carceraria. L’obiettivo è estendere l’iniziativa ad altri istituti e creare una rete sociale e professionale di supporto per chi esce dal carcere.
