Skymetro Genova, Rixi. "Senza impegno del Comune le risorse andranno perse”

Scritto il 09/07/2025
da Carlotta Nicoletti - Matteo Cantile

In gioco 400 milioni di euro già stanziati, i fondi torneranno nel fondo unico e saranno riassegnati ad altri Comuni pronti a partire

Il futuro dello SkyMetro di Genova, pensato per collegare la Val Bisagno al centro città, è appeso a un filo. Il progetto è tecnicamente pronto, ma senza un impegno chiaro del Comune a procedere entro dicembre 2025, il finanziamento di 400 milioni sarà revocato. È l’avvertimento del viceministro Edoardo Rixi, che ricorda: “Non ci sarà una nuova proroga. O si parte, o si perde tutto”.

Il nodo normativo – Il progetto SkyMetro era stato finanziato dall'allora ministro ai Trasporti Giovannini e una recente norma, inserita nella legge di bilancio 2024 e poi convertita in decreto, fissa un limite invalicabile: entro il 31 dicembre 2025 le opere devono essere appaltate. “L'anno scorso molti Comuni hanno accumulato ritardi – ha spiegato Rixi – e per evitare altri slittamenti, le proroghe sono state bloccate per legge”.

Iter tecnico già completato – Il progetto, studiato per superare le complessità idrogeologiche della Val Bisagno, ha già ottenuto il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici ed è cantierabile. “Non si può scavare sotto il fiume né restringerne l’alveo – ha precisato Rixi – da qui la scelta di una metropolitana sopraelevata. Le soluzioni alternative, come il tram, non sono tecnicamente fattibili in quell’area”.

Nessun segnale dal Comune – A oggi, Palazzo Tursi non ha inviato alcuna comunicazione ufficiale sulla volontà di andare avanti. “Nessuna lettera, nessun atto – ha detto il viceministro –. Anzi, la sindaca Salis ha manifestato più volte la volontà di cambiare completamente l’opera”. In quel caso, però, si dovrebbe ripartire da zero: “Significa almeno tre o quattro anni di nuovo iter tecnico, e la perdita del finanziamento attuale”.

Una finestra nel 2026 – Se il Comune confermasse la volontà di realizzare lo SkyMetro, anche oltre la scadenza del 2025, ci sarebbe una possibilità: “Il nuovo fondo che parte a gennaio 2026 dà priorità ai progetti già avanzati, a patto che siano corredati da un cronoprogramma chiaro. Ma serve una scelta politica, subito”.

Scenari aperti – In caso contrario, i fondi torneranno nel fondo unico e saranno riassegnati ad altri Comuni pronti a partire. “Le risorse sono bloccate da anni per opere che non si muovono – ha concluso Rixi – mentre ci sono città che potrebbero cantierare subito”. Inoltre era stato dato un anticipo per l'opera di 19 milioni che ora i Comune di Genova dovrà restituire al Ministero.