Protesta a livello nazionale indetto da sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm
Lavoratori in sciopero per quattro ore anche a Genova e presidio davanti allo stabilimento Ex Ilva di Cornigliano.
Braccia incrociate per i lavoratori di Acciaierie d'Italia per lo sciopero indetto a livello nazionale dalle sigle sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm per la giornata di oggi, mercoledì 21 maggio, anche a Genova lavoratori e rappresentanti si fermano preoccupati dalla crisi del settore siderurgico partita dallo stabilimento di Taranto.
"Oggi la rsu di Acciaierie d’Italia di Genova ha deciso di scendere in sciopero nell’ambito della mobilitazione nazionale di 4 ore proclamata da Fim Fiom Uilm per tutto il gruppo. Stamattina i lavoratori si sono ritrovati a raccolta presso la portineria per mandare un messaggio di presenza forte e chiaro in concomitanza con l’incontro che si terrà in tarda mattinata tra i sindacati e il Governo a Palazzo Chigi. La situazione è molto grave: dalle informazioni che abbiamo si rischia il raddoppio della cassa integrazione visto che a Taranto è rimasto un solo altoforno funzionante. Rischiamo di pagare un prezzo altissimo per colpe che non sono nostre. Solo su Genova ipotizzare un numero di 400 lavoratori in cassa integrazione anziché 190 sarebbe un disastro e non possiamo rimanere in silenzio. - afferma il delegato Rsu Fiom Cgil Armando Palombo
"Questa mattina quattro ore di sciopero, così come nel resto di Italia, presso lo stabilimento di Cornigliano di Acciaierie d’Italia in attesa dell’incontro dei segretari generali di FIM, Fiom e Uilm col Governo: “Quanto accaduto a Taranto con la chiusura dell’altoforno avrà delle ripercussioni anche nello stabilimento di Genova. Inevitabilmente con una riduzione della produzione a Taranto anche a Cornigliano arriveranno meno rotoli. Il timore è che possa aumentare la richiesta di cassa integrazione, per il momento su Genova ne sarebbero state richieste circa 175, quindi rientriamo ancora nei parametri sottoscritti a marzo che prevede un massimo di richieste di 190 in cassa integrazione ma a Taranto e a Novi Ligure le soglie stabilite per i rispettivi stabilimenti verrà sforata e quindi bisognerà rimettere mano all'accordo. Il rischio è che anche a Genova il numero possa aumentare", importante l’esito dell’incontro di oggi sulle garanzie necessarie per l’aumento produttivo e lo stato della trattativa, dove il Governo deve essere non solo garante di questa fase, ma si deve impegnare anche nella gestione futura" - spiegano il segretario generale della Fim Cisl Liguria Christian Venzano e il coordinatore RSU Fim Cisl di Cornigliano Nicola Appice
Intanto oggi a Palazzo Chigi è previsto una riunione del tavolo permanente per l’ex Ilva presso la presidenza del Consiglio dei ministri.