L'apparecchiatura di ultima generazione disponibile grazie al contributo della Fondazione De Mari

La struttura di Neurochirurgia del Santa Corona di Pietra Ligure, diretta dalla dott.ssa Bernarda Cagetti, potrà avvalersi presto di un Esoscopio Karl Storz, modello “Vitom Eagle”, importante apparecchiatura di ultima generazione che sarà resa disponibile grazie al contributo della Fondazione De Mari CR Savona. Il contributo, pari a 439.200 euro, coprirà i costi di acquisto dell’apparecchiatura, oltre all’assicurazione e alla formazione del personale.

Da sempre la Fondazione dimostra grande disponibilità verso le esigenze della sanità savonese e dei suoi cittadini supportando le iniziative e le attività di ASL2, ed anche in questo caso è stata massima l’attenzione riservata alla richiesta di acquisire questo sistema di alta tecnologia per il nostro presidio, sede del DEA di 2° livello.

Negli ultimi mesi la S.C. Neurochirurgia di Pietra Ligure ha avuto modo di provare, in contesto di seduta operatoria vera e propria, il meglio della produzione mondiale in campo esoscopico neurochirurgico, valutando le caratteristiche e le performance dei differenti modelli e selezionando alla fine l’Esoscopio oggetto della donazione.

I Neurochirurghi del Santa Corona saranno quindi primi al mondo ad utilizzare questo Esoscopio, da poco sul mercato e dotato della tecnologia più sviluppata nel settore.

L’Esoscopio è in grado di ottimizzare complessivamente l’esito clinico degli interventi di neurochirurgia, contribuendo a migliorare aspetti quali: la sopravvivenza, le complicanze post intervento e i danni funzionali al paziente, riducendo così, oltre ai disagi sociali, i costi nel percorso di malattia e incidendo positivamente sull’outcome complessivo del paziente.

I tumori primitivi del sistema nervoso centrale, che hanno in Europa un’incidenza di 5 -8 casi su 100.000 abitanti/anno e causano il 2% di tutte le morti per cancro. Negli ultimi tre decenni si e` registrato un progressivo aumento di incidenza di alcuni tipi istologici quali il glioblastoma nella fascia d’età` > 65 anni, dove e` più che raddoppiata. Questi tumori rappresentano una patologia di particolare gravità per la breve aspettativa di vita. Per la cura rimane fondamentale l’approccio iniziale e la scelta chirurgica che permetta di giungere ad un risultato ottimale fra radicalità dell’intervento e danno funzionale al paziente. Stessa importanza ha il trattamento chirurgico delle metastasi cerebrali che quando possibile prolunga sicuramente l’aspettativa di vita del paziente

Negli ultimi 5 anni la struttura di Neurochirurgia del Santa Corona, centro hub del ponente ligure con un bacino di circa 500.000 abitanti (ASL2 e ASL1), ha ampliato la sua attività chirurgica indirizzandosi prevalentemente verso le patologie del sistema nervoso centrale e in particolare verso i tumori cerebrali, adeguandosi agli standard nazionali attraverso l’utilizzo di nuova tecnologia e tecnica chirurgica e sfruttando al massimo la strumentazione in dotazione. L’attività del reparto presenta un trend in ascesa nel trattamento della patologia tumorale: nel 2023 si è arrivati a 121 casi, e, nei primi sei mesi del 2024, a 75 pazienti trattati.

Dichiara il Presidente della Fondazione De Mari CR Savona dott. Luciano Pasquale:

“La Fondazione è da tempo impegnata a sostenere l’innovazione e la crescita qualitativa delle prestazioni del sistema sociosanitario e assistenziale nella provincia di Savona e, in questo caso, dell’intero ponente ligure. La collaborazione con ASL2 per noi è fondamentale al fine di raggiungere un livello sempre più elevato delle prestazioni del servizio sanitario pubblico, a favore dei cittadini e della competitività del territorio nel suo complesso.”

“I nostri tecnici e professionisti – spiega il Direttore Generale di ASL2 dott. Michele Orlando - hanno descritto nel dettaglio il progetto: contesto, motivazioni cliniche e tecnologiche, per esporre la necessità di questa nuova apparecchiatura che consentirà di ridefinire l’approccio nel trattamento neurochirurgico di tutta la patologia cranica e della colonna vertebrale. Ringraziamo la Fondazione De Mari CR Savona per il suo rilevante supporto, che rafforza le possibilità di intervento di un settore così importante nell’attività di un presidio del ponente ligure, sede del DEA di 2° livello e del Trauma-center”.

“La Neurochirurgia è un settore altamente specialistico che per ottenere risultati di eccellenza ha necessità di impegno psicofisico e di continuo aggiornamento sulle conoscenze delle tecniche chirurgiche e delle innovazioni tecnologiche. In questi ultimi anni il campo tecnologico si è notevolmente sviluppato”, afferma la dott.ssa Cagetti.

“Oltre ad attrezzature come il neuronavigatore che permette appunto di ‘navigare’ dentro il cervello, indirizzando e segnalando le strutture cercate, e gli aspiratori ad ultrasuoni per una più efficace controllata e selezionata asportazione delle lesioni, abbiamo inserito l’uso dei coloranti fluorofori (5 ALA ) che metabolizzati dalle cellule tumorali ne permettono l’individuazione attraverso filtri speciali, il monitoraggio intraoperatorio neurofisiologico, e adesso avremo a disposizione appunto l’Esoscopio , un’apparecchio di alta tecnologia nell’ambito della video-digitalizzazione, con visione ingrandita in 3D 4K, possibilità di utilizzo, oltre al 5 ALA, anche della fluoresceina per le metastasi e non ultimo del verde indocianina per visualizzare in tempo reale i vasi cerebrali con sovrapposizione delle immagini, ottenendo vere e proprie angiografie intraoperatorie”.

“L’approccio ‘esoscopico’ dell’intervento cambia radicalmente la modalità operativa del chirurgo - riferisce il dott. Dario Padrone direttore della struttura di Ingegneria clinica -  riproducendo l’immagine su uno schermo esterno di grandi dimensioni, il chirurgo opera in posizione comoda guardando direttamente sul monitor. Per cambiare lateralità o direzione d’intervento non deve necessariamente spostarsi, ma è la piccola telecamera, alloggiata su bracci articolati (robotizzati o semi robotizzati) che ritrova automaticamente il focus, con vantaggi di comfort ma anche ingombri ridotti, migliore ergonomia sul campo operatorio, ma soprattutto una visione molto ampia e collettiva del campo stesso in 3D 4K, che si traduce in maggior precisione ed efficacia e in una riduzione dei tempi di intervento e migliore risultato complessivo per il paziente.”

La nuova apparecchiatura entrerà in funzione tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, dopo l’installazione, il periodo di rodaggio e la necessaria fase di formazione dei professionisti.