CFI, Di Patrizi lascia il ruolo di amministratore delegato

Scritto il 26/05/2025
da Simone Galdi

"L'azienda che lascio è decisamente solida e pronta a percorso di crescita"

 “E’ stato il mio ultimo giorno da Amministratore Delegato di CFI, ruolo che ho ricoperto fin dall’inizio dell’avventura, ormai diversi anni fa. Ne sono passati infatti 18 anni da quando, alla fine dall’esperienza in Trenitalia Cargo, nacque il sogno di una impresa ferroviaria privata che riuscisse a rendere il trasporto su ferro più affidabile e flessibile, rendendolo interessante ed utilizzabile per l’industria italiana. Il sogno, a detta dei più quasi impossibile, è invece diventato un’idea, poi un progetto, fino a concretizzarsi nella nascita di CFI nel novembre 2007, una volta trovati dei coraggiosi compagni di viaggio disposti a finanziare con me questa iniziativa”. Inizia così il post pubblicato sui social da Giacomo Di Patrizi, ormai ex AD di CFI.

L'orgoglio - “E’ stata un’esperienza durissima e straordinaria – ha proseguito Di Patrizi -, faticosa ma stupenda, con momenti molto difficili, soprattutto nei primi anni, in cui spesso a fronte delle tante avversità incontrate ho temuto che non ce l’avremmo fatta, e davvero tanti altri invece esaltanti con gioie enormi per i successi che, con tanta fatica, abbiamo ottenuto. Un’avventura unica, entusiasmante. Nonostante alle difficoltà di fare impresa in Italia, per di più ferroviaria, si siano aggiunte negli anni le peggiori crisi del dopoguerra (Lehman Brothers, il Covid, la guerra in Ucraina…), CFI è comunque cresciuta forte e sana, rafforzandosi anno dopo anno. Oggi quel sogno di tanti anni fa è diventato, per distacco, la più grande impresa ferroviaria in Italia dopo Mercitalia, con oltre 6 milioni di km percorsi sulla rete, acquisendo aziende fino a formare un gruppo che oggi fattura circa 120 milioni di euro e, soprattutto, dando lavoro vero, serio e stabile, a 320 persone, numero che, visti i progetti in corso di realizzazione, è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi mesi; è questo quello di cui sono più orgoglioso". 

I ringraziamenti - "La CFI che lascio è decisamente solida, nelle mani del fondo infrastrutturale più importante d’Italia, pronta e strutturata per un ulteriore percorso di crescita, mi auguro di dimensioni ancora maggiori. Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli, molti, che mi hanno supportato (e sopportato…) e sono stati al mio fianco in questo lungo viaggio; i miei soci della prima parte dell’avventura, che hanno avuto davvero coraggio nel credere in me; tutti i dipendenti e i collaboratori, solo passati nel corso degli o ad oggi ancora nella nostra azienda, per il loro assolutamente fondamentale contributo; i Clienti, senza la cui fiducia, in particolare all’inizio, CFI non avrebbe mai avuto la possibilità di diventare quello che oggi è; e tutti le persone, anche in questo caso tante, che nel momento del bisogno mi hanno dato una mano, anche grande, con dimostrazioni indimenticabili di rispetto ed amicizia. Da oggi, anche dall’esterno, continuerò a tifare sfegatatamente per CFI; quando un figlio raggiunge la maggiore età, e prende la sua strada, tu comunque continui ovviamente ad augurargli e sperare per lui tutto il bene possibile…e questo di sicuro non mancherò di farlo”, conclude il post.