Stilettata a Campanella: "Il 25 aprile io ero a Matteotti a ribadire valori democratici e lui pubblicava sui social moneta con fascio littorio"
In un lungo e articolato post Facebook, Pietro Piciocchi, ex vicesindaco di Genova, esprime la sua riflessione sulle recenti nomine delle giunte municipali del centrodestra, prendendo pubblicamente le distanze da alcune scelte operate dalla coalizione.
"In passato, quando avevo responsabilità di governo, mi sono sempre guardato dall'intervenire pubblicamente in dissenso rispetto ad alcune scelte che non condividevo", esordisce Piciocchi, sottolineando come abbia sempre anteposto il valore dell’unità. Oggi, però, ritiene che il contesto sia profondamente cambiato: "Nella nostra Città ci troviamo con un centrodestra da ricostruire dalle fondamenta".
Il punto critico, per l’ex assessore, è la composizione delle giunte municipali nei due territori vinti dal centrodestra, dove secondo lui non si è tenuto conto dei reali equilibri politici usciti dalle urne: "Con tutto il rispetto per i Presidenti, non ci vuole una scienza per capire che le nomine degli Assessori sono state il frutto di una pretesa di egemonia dei partiti". Una strategia che Piciocchi definisce "assolutamente deleteria", perché ostacola l’allargamento del perimetro della coalizione, passaggio che ritiene indispensabile per il rilancio della proposta politica del centrodestra cittadino.
Piciocchi mette anche in discussione, con parole misurate ma ferme, la nomina ad assessore al Municipio 8 dell’avvocato Alberto Campanella, ricordando un episodio risalente al 25 aprile scorso: "Mentre come Vice Sindaco reggente ero in Piazza Matteotti a ribadire i valori democratici e repubblicani della nostra Città, Campanella pubblicava sui suoi social un post provocatorio in cui faceva mostra del fascio littorio su una vecchia moneta".
Pur riconoscendo che Campanella ha sempre avuto "atteggiamenti più che corretti" nei suoi confronti, Piciocchi è netto nel condannare quanto accaduto: "Ritengo tuttavia che determinati gesti non possano avere cittadinanza nella nostra coalizione". Il richiamo, in conclusione, è ai valori fondanti della Repubblica: "I valori sui quali si fonda la Costituzione del nostro Paese non sono negoziabili e sono patrimonio di tutti gli italiani. E su questo non può essere ammessa ambiguità, ironia o provocazione di sorta".