La I Commissione regionale dà il via libera al programma 2025-2027: investimenti diffusi in tutta la Liguria, priorità a piccoli comuni e opere pubbliche
È stato approvato a maggioranza dalla I Commissione del Consiglio regionale il Programma triennale 2025-2027 del Fondo strategico regionale, destinato a sostenere investimenti pubblici in infrastrutture, edilizia, mobilità, cultura e sport, con 16 si è 12 no. Il piano, in linea con il Documento di economia e finanza regionale (DEFR), prevede un’ampia distribuzione di fondi a favore di enti locali, aziende pubbliche e istituzioni, con una quota riservata ai comuni sotto i 5.000 abitanti e alle aree interne.
Investimenti pubblici – Il programma, predisposto dalla Giunta ligure e articolato per settori, mira alla riqualificazione urbana, al potenziamento del trasporto pubblico, all’ammodernamento degli edifici scolastici e all’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico.
Comuni beneficiari – Tra gli interventi principali figurano il rinnovo del parco autobus regionali, la riqualificazione della ex galleria ferroviaria tra Imperia e Diano Marina, e progetti di edilizia residenziale pubblica da Savona a Genova. Coinvolti anche piccoli comuni come Cengio, Maissana, Ortovero, Fontanigorda e Bogliasco.
Cultura e sport – Previsti fondi per la manutenzione e l’ammodernamento dei teatri genovesi (Carlo Felice, Ivo Chiesa, Modena), oltre a decine di progetti per impianti sportivi in tutta la Liguria: dal Palazzetto dello sport di Chiavari al campo di calcio di San Quirico.
Formazione e servizi – Significativi anche gli interventi su mense e residenze universitarie di ALiSEO, e per lo sviluppo del Polo marittimo universitario della Spezia. “Un piano articolato che risponde alle esigenze dei territori”, il commento della Regione.
Dichiarazioni - «Per accedere al piano strategico regionale servono due requisiti fondamentali: avere un progetto esecutivo e garantire la cantierabilità dell’opera entro l’anno. È l’unico criterio che ho posto e lo garantisco personalmente», ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Marco Bucci durante l’intervento in Consiglio regionale.
«Invito tutti – ha aggiunto – a sollecitare i sindaci, anche quelli dei Comuni più piccoli, ad attivarsi per ottenere in fretta i progetti esecutivi, che possono essere finanziati anche tramite il fondo rotativo regionale. Se un Comune ha questi requisiti, viene finanziato. Per quanto mi risulta, oggi non esiste un solo Comune che abbia entrambe le condizioni e che non sia stato incluso».
Il capogruppo di Vince Liguria – Noi Moderati, Matteo Campora, ha difeso il Fondo Strategico Regionale approvato in Consiglio, criticando l’opposizione di centrosinistra che ha votato contro nonostante i fondi siano destinati anche a Comuni da loro amministrati. Campora ha sottolineato che gli investimenti previsti, trasversali e frutto dell’ascolto del territorio, saranno realizzati solo grazie al sostegno della maggioranza. «È un peccato che i consiglieri di centrosinistra non abbiano sostenuto un provvedimento che porta risorse a tutta la Liguria, anche ai Comuni da loro amministrati», ha dichiarato.
«Il piano presentato dalla giunta per l’utilizzo del Fondo Strategico Regionale è poco trasparente: non si capisce quanti milioni siano disponibili, quanti vincolati e con quali criteri siano stati scelti gli interventi. La Liguria ha bisogno di innovazione, coesione e rilancio, non di marchette elettorali mascherate da piani triennali», denuncia il gruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale, che ha espresso voto contrario al provvedimento approvato oggi in Aula.
Secondo i consiglieri dem, «il Fondo Strategico è diventato un bancomat nelle mani della giunta, usato per finanziare opere decise con logiche clientelari e senza una visione d’insieme. La distribuzione dei fondi penalizza in modo evidente la Città Metropolitana di Genova e la provincia della Spezia, premiando invece il ponente ligure».
Il PD chiede «un vero processo di programmazione triennale, con bandi pubblici, selezione trasparente dei progetti, rispetto delle quote per piccoli comuni e aree interne, cronoprogrammi chiari per ogni opera e una discussione reale in Consiglio sulle priorità strategiche. Basta con gli annunci: serve una crescita giusta, equilibrata e ben governata».
“Non è polemica dell’opposizione, ma una richiesta concreta: il Fondo strategico regionale deve tornare a essere uno strumento di ascolto reale dei territori, come chiedono oggi i sindaci”, ha dichiarato il capogruppo del Partito Democratico, Armando Sanna, dopo il voto contrario dell’opposizione alla ripartizione del Fondo.
“Va cambiato il metodo – ha aggiunto – ogni anno ci ritroviamo a fine luglio con difficoltà di dialogo e poca trasparenza. Quando governavamo noi, il Fondo strategico coinvolgeva tutti i comuni, al di là del colore politico. Oggi su 34 comuni solo 7 sono di centrosinistra: non siamo noi a politicizzare lo strumento.”
Sanna ha infine proposto una maggiore attenzione ai piccoli comuni: “Almeno il 20% delle risorse vada a quelli sotto i 5 mila abitanti. Solo così potremo davvero parlare di strategia per il territorio.”
«Oggi è una giornata importante: con l’approvazione del nuovo piano triennale del Fondo Strategico Regionale saranno tanti i comuni, di centrodestra e di centrosinistra, a beneficiarne. Eppure l’opposizione ha votato contro, negando il sostegno anche a territori amministrati dai propri colori politici», ha dichiarato Giovanni Boitano, capogruppo di Orgoglio Liguria in Consiglio Regionale.
Secondo Boitano, il piano approvato oggi in Aula «è uno strumento fondamentale che il territorio attendeva da anni e che permetterà di intervenire su settori in sofferenza come l’edilizia residenziale pubblica, la viabilità e il dissesto idrogeologico. È importante sottolineare – ha aggiunto – che i fondi andranno anche a tanti comuni di centrosinistra, ma solo grazie al voto della maggioranza».
Boitano ha inoltre evidenziato come il piano favorisca anche i piccoli e medi comuni della costa e dell’entroterra, che «potranno finalmente dare risposte concrete ai cittadini su temi cruciali per la qualità della vita e la sicurezza del territorio».