Porto di Ancona, al via il confronto sul nuovo piano regolatore portuale

Scritto il 08/05/2025
da s.g.

Primi passi sull'articolato procedimento

Il percorso di preparazione del Piano regolatore portuale di Ancona sta muovendo i primi passi sulla base dell’articolato procedimento previsto dalla legge sui porti e dalla normativa ambientale. Con la pubblicazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, è stata avviata la verifica preliminare della Valutazione ambientale strategica della proposta iniziale di Piano regolatore portuale.
Questa proposta è stata presentata ieri ai soggetti con competenza ambientale, tra cui la Regione Marche e i Comuni di Ancona, Falconara Marittima e Sirolo, affinché gli stessi possano esprimere eventuali pareri od osservazioni di carattere ambientale sul documento. Alla presentazione ha partecipato anche la comunità portuale.
All’incontro, che si è svolto nella sede dell’Ente e che ha avuto lo scopo di illustrare i contenuti della proposta, sono intervenuti il Presidente dell’Autorità di sistema portuale, Vincenzo Garofalo, il Segretario generale, Salvatore Minervino, il Dirigente della Direzione tecnica, Gianluca Pellegrini, la Responsabile del Settore Piano regolatore dei porti, Laura Rotoloni, e Vittoria Biego del raggruppamento dei professionisti incaricati della redazione del Piano regolatore portuale.
La proposta iniziale di Prp, che è stata utilizzata per redigere il Rapporto ambientale preliminare, si basa sugli obiettivi per il porto di Ancona inseriti nel Documento di programmazione strategica di sistema portuale, approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il decreto 106 del 16 aprile 2024. Proposta che include anche le prescrizioni espresse dalla Regione Marche e dal Comune di Ancona, come ad esempio lo spostamento dei traghetti alle banchine 19-20-21, la realizzazione della penisola e i sistemi di mobilità nel porto storico.
La proposta è la base su cui si apre pertanto il confronto con le istituzioni, con le associazioni di categoria, professionali, la società civile per arrivare alla definizione del Prp in un articolato percorso di ascolto e sintesi che, come è avvenuto per il Dpss, vedrà l’approfondita collaborazione con la Regione Marche e il Comune di Ancona. In particolare, l’Amministrazione comunale e l’Autorità di sistema portuale hanno già concordato la creazione di un gruppo di lavoro congiunto per definire insieme i contenuti del Piano regolatore dello scalo.
Parallelamente, il procedimento avviato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dovrà portare alla formalizzazione degli studi e degli approfondimenti necessari alla redazione del Rapporto ambientale del Prp, documento indispensabile per l’avvio della fase successiva della procedura di Valutazione ambientale strategica.
La fase di Vas prevede poi una consultazione pubblica in cui tutti i tutti i soggetti, pubblici e privati interessati, potranno presentare osservazioni e contributi. Il dettaglio del percorso ambientale è stato illustrato, in video collegamento, dalla Responsabile del procedimento del Mase, Annamaria Maggiore.
Fulcro della proposta del Piano regolatore portuale è la valorizzazione delle funzioni produttive presenti, cantieristica, logistica, traffico commerciale e passeggeri, e la costruzione della penisola, dove delocalizzare il traffico dei traghetti e commerciale così da poter destinare aree del porto storico a funzioni, sempre di carattere portuale, che possono favorire una maggiore fruizione anche da parte dei cittadini.
“Quella che abbiamo iniziato ad illustrare è la proposta preliminare di Piano regolatore portuale, base di discussione per costruire insieme la pianificazione del porto di Ancona del futuro – ha detto il Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo -. Come sempre avvenuto in questi anni, il documento sarà costruito ascoltando, condividendo i contenuti con le Amministrazioni territoriali e tenendo presenti le esigenze espresse dal mercato e dalla comunità locale. L’auspicio è che questo percorso consenta di giungere ad una proposta che accresca la competitività dello scalo di Ancona e stimoli le energie positive della comunità per una nuova relazione porto-città fondata sull’apertura del porto storico”.