Per le imprese del settore, infatti, il credito d’imposta sulle accise rappresenta lo strumento più efficace per la gestione della liquidità
ASSOTIR scrive al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, e al Presidente della Commissione Bilancio del Senato Nicola Calandrini, per chiedere chiarezza sull’articolo 26 della legge di Bilancio. La norma – che introduce una stretta sulle compensazioni dei crediti di imposta a partire dal 1° luglio 2026 – ha una formulazione poco chiara e sembrerebbe colpire anche i crediti di imposta sulle accise del diesel, un’eventualità che avrebbe effetti disastrosi sul settore dell’Autotrasporto.
Per le imprese del settore, infatti, il credito d’imposta sulle accise rappresenta lo strumento più efficace per la gestione della liquidità, dal momento che viene utilizzato per compensare i debiti sia verso il Fisco, sia verso gli Istituti previdenziali. Venendo meno questa possibilità, che vale diverse migliaia di euro l’anno per ogni veicolo, moltissimi operatori corrono il rischio concreto di finire in default finanziario.
“ASSOTIR ha sollecitato l’intervento dei Ministri Giorgetti e Salvini – commenta Claudio Donati, Segretario Generale dell’Associazione, – perché il governo deve dare risposte chiare e rapide. ASSOTIR ribadisce che non ci sia alcun motivo accettabile per estendere all’Autotrasporto una norma che è stata pensata per porre freno agli abusi avvenuti in altri settori, principalmente in quello edilizio. Ed è un segnale positivo il fatto che la maggior parte delle Confederazioni imprenditoriali, in sede di audizione al Senato, non abbiano evidenziato il problema. Tuttavia, il testo attuale si presta entrambe le interpretazioni, e le tensioni all’interno del settore stanno aumentando di giorno in giorno. Per questo, chiediamo venga affermato in maniera inequivocabile che sarà possibile compensare il credito d’imposta sulle accise sul gasolio anche dopo il 1° Luglio 2026”, conclude Donati.