"Dalla gestione di un classico TPL in tre grandi province ad una boutique di servizi diversi, da quelli scolastici ai trenini turistici"
Al via la prima giornata di lavori del convegno organizzato da Club Italia a Siena, ospiti di Tiemme Spa. “Servizi di trasporto e soluzioni innovative per aree diffuse e a domanda debole”.
L’associazione, presieduta da Piero Sassoli e Claudio Claroni è tornata a Siena dopo sei anni, ma il focus delle discussioni si allarga dai classici temi della bigliettazione elettronica nelle grandi aree metropolitane, e lo sottolinea proprio Sassoli nel suo intervento di saluto ai numerosi partecipanti, perché “ noi di Tiemme in qualche anno siamo passati dalla gestione di un classico TPL in tre grandi province ad una boutique di servizi diversi, da quelli scolastici ai trenini turistici che gestiamo in alcune città balneari. Ma guardiamo proprio allee zone a domanda debole come possibile sviluppo del nostro business”.
Il territorio che ospita il convegno è assai complicato e va dal mare agli Appennini – dice la presidente della provincia di Siena Agnese Carletti – “ e se non riusciamo a offrire alla nostra gente servizi di trasporto moderni ed efficienti, i paesi si spopolano. Il lavoro che abbiamo fatto è stato quello di preparare un bando ad hoc, ben studiato con le diverse amministrazioni locali, per mettere a gara il servizio nelle nostre aree a bassa domanda”.
La prima parte della giornata è stata dedicata alla presentazione delle società locali: Tiemme, LFI e autolinee toscane.
Nel suo intervento (a distanza), il presidente della Regione Giani ha detto: «L’intelligenza artificiale, la capacità di intervento tecnologico e, conseguentemente, di migliorare l’offerta dei servizi, sono strumenti fondamentali per dare risposte ai cittadini e a tutti coloro ai quali, con l’obiettivo della “Toscana diffusa”, vogliamo garantire servizi utili a contrastare lo spopolamento e il declino di parti importanti del nostro territorio.
Il trasporto pubblico, insieme alla connettività digitale, ai servizi socio-assistenziali e, più in generale, alle condizioni di accessibilità ai servizi pubblici, costituisce l’elemento fondamentale per fermare lo spopolamento. È in questa prospettiva che un convegno come questo può far emergere tutte quelle riflessioni che ci consentono di rispondere al progetto speciale che stiamo portando avanti.
Tra l’altro, uno dei punti cardine è proprio la Toscana diffusa, su cui abbiamo operato con la legge regionale n. 11 del 2025, approvata in questo bilancio, che ci permette di attivare bandi e destinare risorse per sostenere servizi nei territori meno popolati. Abbiamo già avviato progetti e ne sono in corso diversi altri, con una visione chiara di come le tecnologie possano aiutarci a servire al meglio le aree interne, che rischiano di perdere vitalità.
Noi ci siamo. Fra meno di un anno ci sarà un’occasione di confronto che metterà in luce quanto è stato fatto finora, anche grazie a un’attenzione particolare dedicata al trasporto pubblico locale dall’assessore Mori. Con lui stiamo definendo un accordo per rendere più efficace la gestione del trasporto pubblico locale, che per la Regione Toscana significa una capacità di spesa di 660 milioni. Il nostro obiettivo è massimizzare il servizio per sostenere territori che hanno un ordinamento policentrico, una popolazione diffusa e un bisogno crescente di mobilità pubblica. Come Regione cofinanziamo in modo rilevante il trasporto pubblico locale, che rappresenta un elemento strategico.
Purtroppo, dopo la grande riforma del TPL, molte competenze sono state esternalizzate dai Comuni verso la Regione, ma fortunatamente ci sono amministrazioni lungimiranti che stanno tornando a investire e a seguire con attenzione questi servizi fondamentali. Mi fa molto piacere se questo sforzo può essere condiviso: la Regione, insieme ai Comuni, si trova infatti davanti a una stagione di progettualità speciale, che valorizza la digitalizzazione, le nuove tecnologie e, conseguentemente, tutto ciò che la modernità può offrire per migliorare la qualità dei servizi pubblici, la comunicazione e l’efficienza amministrativa.»