Porto di Genova, l’Autorità portuale contro la tassa di imbarco: “A rischio competitività e traffici crocieristici”

Scritto il 01/12/2025
da R.S.

In una nota ufficiale, l’AdSP definisce il provvedimento “caratterizzato da forte discrezionalità” e “non uniformemente applicabile sul territorio nazionale”

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale interviene con decisione contro l’ipotesi, avanzata dal Comune di Genova, di introdurre una tassa di imbarco da 3 euro per ogni passeggero in partenza dal porto cittadino. Una misura che, secondo l’ente, rischierebbe di compromettere la competitività dello scalo genovese — e di quello savonese — in un settore già fortemente esposto alla concorrenza nazionale e internazionale.

In una nota ufficiale, l’AdSP definisce il provvedimento “caratterizzato da forte discrezionalità” e “non uniformemente applicabile sul territorio nazionale”. Un quadro che, avverte l’Autorità, potrebbe creare distorsioni significative sia nel mercato crocieristico sia nei collegamenti marittimi di linea con le isole, considerati servizi essenziali per la continuità territoriale.

Il timore principale riguarda la possibile reazione delle compagnie. “La tassa rischia di spingere navi da crociera e traghetti a scegliere altri porti, in Italia o all’estero”, sottolinea l’ente. Genova e Savona ricoprono infatti un ruolo chiave nell’industria crocieristica: sono gli home port rispettivamente di MSC Crociere e Costa Crociere, oltre che scali privilegiati da molte altre compagnie che ogni anno programmano partenze e arrivi nel sistema portuale ligure.

In un Mediterraneo sempre più competitivo, l’introduzione unilaterale del balzello — seppur con alcune esenzioni per residenti, forze dell’ordine, protezione civile e cittadini delle isole collegate — rischierebbe di compromettere dinamiche consolidate, riducendo l’attrattività degli scali liguri. L’AdSP richiama inoltre l’attenzione sul peso economico della misura: porti concorrenti si trovano a poche decine di miglia nautiche, mentre Marsiglia, oltre confine, rappresenta un’alternativa immediata. Eventuali spostamenti dei traffici potrebbero quindi avere conseguenze dirette sul PIL comunale, regionale e — in caso di migrazione verso la Francia — anche nazionale.

Per questo l’Autorità chiede che il Comune non proceda autonomamente e invita ad aprire un tavolo di confronto con l’intero cluster marittimo, così da valutare in modo condiviso l’impatto di una misura che potrebbe alterare l’equilibrio di un settore strategico per la Liguria.