"La competitività del nostro Paese, senza dubbio, verrà ulteriormente ridotta"
“Emerge sempre più il vero obiettivo di coloro che le provano tutte per impedire che il nostro Paese possa dotarsi di un sistema infrastrutturale in grado di incrementarne la competitività.
Agli interventi a gamba tesa della Corte dei Conti, che prova a bloccare la realizzazione di una opera europea (Ponte sullo Stretto) immaginata per incrementare la competitività del sistema europeo, attraverso la realizzazione dei corridoi, le reti TEN, si aggiunge oggi la notizia, che il Sole 24 Ore rende evidente, della decisione dell’Austria di prevedere un piano di interventi sulle reti ferroviarie. Pensare che la scelta sia legata alla possibilità che il pronunciamento della Corte europea sugli ostacoli che l’Austria, in totale dispregio del principio sul quale l’Unione si è costituita (la libera circolazione di merci e persone) continua ad applicare, non sarà favorevole al mantenimento dei divieti, non è peregrina. Proprio a questa ottica sembra appartenere la decisione di chiusure delle linee ferroviarie, alternativa al trasporto su strada.
E’ bene ricordare che nelle motivazioni addotte dal governo austriaco per supportare la scelta di introdurre divieti al traffico pesante, è presente proprio l’utilizzo al trasporto su ferro. Ma in modo contradditorio ecco la decisione di intervenire su quaranta corridoi ferroviari con un “piano di risanamento”. Il risultato è facilmente intuibile.
Risultano del tutto evidenti le conseguenze. La competitività del nostro Paese, senza dubbio, verrà ulteriormente ridotta.
Ecco perché la Fai/Conftrasporto non può che rilanciare la richiesta di porre al centro delle richieste del governo italiano il processo decisionale previsto dalla Convenzione delle Alpi con particolare riferimento al protocollo trasporti” dichiara Paolo Uggè, presidente di FAI-Conftrasporto.