Sampdoria, Gregucci: "Con la Juve Stabia dovremo raschiare il barile. Chi ha paura stia a casa"

Scritto il 23/11/2025
da Maurizio Michieli

Alla vigilia della delicata sfida interna contro la Juve Stabia, Angelo Gregucci si presenta in sala stampa al "Mugnaini" di Bogliasco per fare il punto dopo due settimane di lavoro complicate, tra infortuni, assenze giustificate e una classifica orribile.

Le difficoltà - Il mister pugliese individua nelle tante assenze l'ostacolo principale al lavoro dell'ultimo periodo: "In due settimane si sono allenati in dieci, undici, dodici giocatori. Ieri c'è stato qualche rientro. Lo valutiamo. Abbiamo fatto un solo allenamento con venti elementi e lavorato sui parametri atletici di qualcuno, perché va monitorata efficienza".

Dal Venezia alla Juve Stabia - "Lo sfogo di Foti dopo l'ultima partita? Noi dobbiamo fare i conti col momento, bisogna tornare a valori di rappresentazione di una maglia. La Juve Stabia è competitiva, deve recuperare una partita, mentre noi dobbiamo raschiare il barile, essere seri, lucidi, solidi. Fermi di testa".

Quali problemi - Viene chiesto a mister Gregucci se la sfida di risollevare la Samp si sia rivelata più complicata di quanto pensassero: "Si, è un mix di problemi: fisico, tecnico, mentale, tattico. Dobbiamo uscire fuori insieme da questo momento, anche se è una banalità. Logica e lucidità ci devono guidare, ma ieri è stata la prima seduta dall'8 novembre che abbiamo potuto misurare un minimo di gruppo. Al completo possiamo giocarcela con tutti, ma non lo siamo mai stati. Ci stiamo attrezzando per fare il possibile, non l'impossibile, per dare un po' di coraggio e togliere il braccino. Sono un inguaribile ottimista, a Empoli ho visto una squadra. Ma poi a volte un sasso diventa una valanga, un episodio va saputo gestire".

Cercasi goal e coraggio- "Le difficoltà sotto porta? Pafundi può aiutarci, ma abbiamo una seduta soltanto per integrarlo. Nel frattempo però abbiamo perso Cuni... Pafundi non ha minutaggio completo, chiederemo anche al medico, a Veronello si era fermato quando sembrava pronto. Certamente non dovremo avere paura, a Castellammare vidi gente piangere, chi ha paura deve stare a casa".

Il dialogo - "Se sentiamo la società? Il direttore c'è, noi siamo professionisti e facciamo il nostro lavoro. Tutto il resto dovrebbe rimbalzare. Non rappresentiamo noi stessi e il nostro lavoro. Non posso andare oltre".

Dubbi e chances - "Perché tanti infortuni? Abbiamo dovuto togliere doppie sedute di allenamento per evitare ulteriori defezioni, non possiamo nascondere, abbiamo allentato i carichi per evitare altre defezioni. La logica non può fare casotti con la ragione, mi ha insegnato mia nonna. Bellemo? Può essere chance per lui, anche in ruolo non suo e per altri. Ha lavorato facendosi il mazzo, ha vissuto, ha esperienza di categoria, è un professionista serio e scrupoloso, non sbaglierà come professionista e come uomo. Poi la prestazione è altra cosa".