Dopo sole otto giornate, tocca all'ex ragazzo prodigio blucerchiato, come allenatore cresciuto a fianco di Mourinho
Dopo la pesante sconfitta subita nel derby contro l’Entella a Chiavari, la Sampdoria ha deciso di sollevare Massimo Donati dall’incarico di allenatore della prima squadra. La decisione è stata ufficializzata con una nota del club, che ha ringraziato l’ex tecnico per “la professionalità e l’integrità dimostrate durante la sua permanenza”, estendendo i ringraziamenti anche ai suoi collaboratori Davide Mandelli e Andrea Faccioli.
Il ko contro l’Entella ha rappresentato l’epilogo di un avvio di stagione complicato: in otto giornate, la Sampdoria ha collezionato una sola vittoria – contro il Pescara – due pareggi (Bari e Catanzaro) e ben cinque sconfitte. Un rendimento al di sotto delle aspettative, che ha spinto la società a cambiare guida tecnica.
Il club ha scelto di affidare la panchina a Salvatore Foti, ex attaccante blucerchiato, 37 anni, cresciuto come vice di José Mourinho alla Roma. Una figura giovane ma già abituata a lavorare in contesti complicati, che torna a Genova con il compito di rilanciare una stagione fin qui deludente. Il suo legame con l’ambiente doriano e l’esperienza maturata al fianco dello Special One sono stati elementi determinanti nella scelta della dirigenza.
Foti, non ancora in possesso del patentino necessario per allenare in B, sarà probabilmente affiancato da Angelo Gregucci e Attilio Lombardo, con un ruolo anche per Nicola Pozzi.
Foti ha superato una concorrenza ampia e variegata: tra i nomi valutati figuravano profili di prestigio come Fabio Cannavaro, attuale ct dell’Uzbekistan, e allenatori esperti come Beppe Iachini, molto amato dalla tifoseria. Si era parlato anche di Daniele De Rossi, Alessandro Nesta, la coppia Evani-Lombardo (già protagonista della salvezza nello spareggio con la Salernitana), e il danese Lars Friis, insieme a tecnici già navigati in Serie B come Rolando Maran e Gabriele Cioffi.