Sampdoria, a Spezia Donati trova qualche risposta: luci e ombre verso l'esordio in campionato

Scritto il 19/08/2025
da Simone Galdi

Nonostante l'eliminazione ai calci di rigore, blucerchiati in partita mai inferiori ai più quotati avversari

Quattro mesi dopo l'incubo del "Picco" che segnò la fine dell'era Accardi, la Sampdoria torna alla Spezia per un derby di Coppa Italia che la vede eliminata ai rigori, dopo l'1-1 dei tempi regolamentari. Disclaimer: è calcio d'agosto, con il caldo del periodo ad avvolgere le gambe dei calciatori, a rose incomplete e mercato galoppante. Difficile trarre conclusioni definitive da una sola partita, sin troppo semplice ricordare come un anno fa le aspirazioni doriane fossero di alta classifica, per poi trovarsi coinvolti in uno svolgimento catastrofico. L'esito del derby è negativo per l'uscita dal tabellone, ma alcune delle cose viste in campo possono rinfrancare mister Donati.

Senza paura - Uno dei punti deboli che hanno segnato la passata stagione doriana è stata la cronica mancanza di carattere, nell'approccio alla partita come nei duelli a gara in corso. Un deficit che sembra colmato almeno in parte: Henderson segna il gol del vantaggio ma soprattutto funge da punto di riferimento avanzato tra le linee, liberando Coda da un compito poco congeniale e avvicinandolo all'area di rigore; Ferri mette esperienza, seppur non abbia ancora la brillantezza fisica necessaria; Depaoli si è speso su tutta la fascia, trascinando i compagni e "rischiando" di segnare il gol vittoria poi annullato dal Var. Per il vicecapitano la palma di migliore in campo dei suoi. La personalità si è vista contro lo Spezia, Donati può iniziare il suo raccolto da qui. Il reset post Salerno sembra avere funzionato.

Un pensiero alla base - L'improvvisazione è stata la cifra tecnico-tattica di larga parte della passata stagione blucerchiata. Ancora una volta, il reset di luglio potrebbe essere stato efficace, con Donati che insegue un'identità e porta avanti concetti chiari. Quanto visto al Picco corrisponde alle parole del tecnico nel post partita: "Mi è piaciuta molto l'applicazione sulle seconde palle, la fase di possesso dopo i primi 20' i ritmi quando sono calati e abbiamo iniziato a fare le cose provate in allenamento". Lo conferma indirettamente anche Luca D'Angelo in sala stampa: "Donati ha fatto giocare la Samp con un'idea di gioco, è un buon inizio per lui da esordiente in Serie B". Verticalizzazioni, punti di riferimento chiari, ricerca dell'uscita bassa solo se necessaria e non per fini estetici. L'idea, come l'ha chiamata D'Angelo, sta incubando in quel di Bogliasco. Dovrà essere sviluppata e qui interverrà il capitolo mercato.

Singoli per scelta - Non c'è dubbio che la Samp attuale sia ancora un cantiere. Nuove facce potrebbero arrivare, altre potrebbero salutare. Solo nelle ultime ore, Abildgaard e Coucke ormai in entrata, Pafundi sembra orbitare sempre più vicino, La Gumina ceduto in prestito all'Inter Under 23. Donati è netto: "Arriveranno altri giocatori, in qualche settore siamo corti ma va detto 'bravo' a chi c'è ora". Forse meno bravo Estanis Pedrola, al di là del rigore fallito. Lo spagnolo è sembrato impacciato e insicuro, Donati non si nasconde: "Mi aspettavo di più da lui, oggi poteva saltare l'uomo e non l'ha fatto: ha saltato tanto, ma mi aspetto tanto. Deve determinare, non mi interessa se sbaglia, ma deve fare". E l'accento cade su quell'ultima parola, come a dire che dal talento scuola Barcellona non si sono visti fatti sul terreno di gioco spezzino. Estanis rimandato, ma la Sampdoria di oggi non deve fermarsi a lui. Così come appare evidente che senza rinforzi in attacco (bocciato Sekulov, da rivedere Cuni), Coda non potrà bastare. E poi il cronico patema difensivo: al di là del gol subito, con Vulikic e Ferrari non irreprensibili, alla Samp attuale servono alternative là dietro.

Verso il Modena - L'applauso finale dei tifosi doriani segna un minimo di riappacificazione con lo spogliatoio blucerchiato, a lungo accusato di scarso impegno nell'anno passato. C'è ancora tanto spazio per migliorare, lo ammette lo stesso Fabio Depaoli in sala stampa: "Sono cambiati tanti giocatori, è cambiato il mister, ma soprattutto si è ritrovato l'entusiasmo". Servivano segnali di svolta, Donati ci mette tutto quello che può - si è visto anche a Temù - ma adesso tocca alla società completare l'opera di ricostruzione. Le macerie di Castellammare saranno definitivamente alle spalle solo se in campionato si vedrà una Samp finalmente solida. Donati lo sa e lo conferma: "Dobbiamo mantenere l'equilibrio, perché la strada intrapresa è buona, è giusta, viene seguita dai giocatori: siamo pronti alle montagne russe della Serie B". E nella pancia del Picco, il suo ghigno resta a metà, tra chi rosica per un'eliminazione figlia di millimetri e chi sente crescere la fiducia in un gruppo compatto.